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Pubblicato il 14/10/2014

MUORE UN CARABINIERE E PARACADUTISTA IN CONGEDO

RASSEGNA STAMPA
IL GIORNALE DI SEREGNO
14 OTTOBRE 2014

DESIO – Per l’ultimo viaggio terreno le note del silenzio, eseguite dal nipote Matteo , accompagnate dalla preghiera alla Virgo Fidelis (patrona dei Carabinieri) e quella al paracadutista. Nella parrocchiale di Sant’Ambrogio, lunedì della scorsa settimana, le partecipate esequie di
Enio Marcolini, scomparso il sabato precedente all’età di 84 anni, gli ultimi cinque condivisi con la malattia. Era stato carabiniere a cavallo in Sardegna e paracadutista a Viterbo (il congedo alla fine degli anni Cinquanta), in seguito aveva svolto l’attività di camionista e infine di sorvegliante all’«Autobianchi» per stare più vicino alla famiglia: la moglie Liana e i figli Gastone , Felice , Corrado e Manuela . Originario di Frassinoro, sull’Appennino modenese, da oltre cinquant’anni viveva in città e dal ’66 in via Virgilio, in zona stadio. Faceva parte dell’Associazione nazionale Carabinieri di Desio, per la quale aveva svolto attività di presenza al mercato locale e il servizio alle scuole «blu». Indossava con orgoglio quella divisa con le mostrine, in ricordo degli anni trascorsi nell’Arma come appuntato e paracadutista. Prima di entrare nell’Anc di Desio era stato socio anche nella sezione locale, ai tempi del presidente
Domenico Capone. Spesso organizzava eventi benefici all’hotel «Umberto I» per la ricerca contro il cancro. «La sua vita era la montagna – ha ricordato la moglie, con gli occhi rivolti alla fotografia in bianco e nero che ritrae il marito con la divisa dell’Arma, in sella a un cavallo bianco – Appena poteva tornava nella sua terra natale, che aveva nel cuore, e dove era riuscito a dare una seconda casa ai figli». Una famiglia numerosa allietata negli anni dall’arrivo di sette nipoti e una pronipote

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