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Pubblicato il 01/09/2014

PARACADUTISTI AL CINQUALE: RISPONDE IL COMITATO DEI CITTADINI


MASSA -Si schierano contro la possibilità che l’aeroporto torni ad essere utilizzato per attività di paracadutismo due voci importanti del territorio: il comitato abitanti Poveromo-Cinquale “per una migliore vivibilità del territorio” e la Compagnia del Mare, associazione che riunisce ddeecine di titolari di stabilimenti balneari di Marina. La loro è una circostanziata e netta contestazione delle scelte dell’amministrazione Volpi.
“Non erano queste le promesse, caro sindaco Volpi”. La recente delibera di giunta con cui l’attuale amministrazione comunale rinnova la concessione provvisoria dell’area aeroportuale a favore dell’Aereo Club di Marina di Massa sostengono comitato e balneari, «di fatto interrompe il tacito compromesso costruito faticosamente negli ultimi anni fra le precedenti amministrazioni e gli abitanti, i turisti e gli operatori turistici della zona circostante la struttura aeroportuale». Compromesso per cui, in sostanza, da una parte l’amministrazione si impegnava a mantenere la struttura così com’è, senza ampliamenti, e ad utilizzarla «in maniera intelligente, al minimo ed esclusivamente per ciò che serve, senza attività di lanci di paracadutisti e senza scuola di elicotteri come riportato nel comunicato stampa del sindaco Pucci del 25 giugno 2008; dall’altra parte gli abitanti e gli operatori turistici accettavano l’esistenza dell’aeroporto senza più chiederne la chiusura».

Secondo i cittadini runiti in comitato vi sono oggettive considerazioni sui problemi di sicurezza e di inquinamento acustico che tali attività provocano al territorio circostante l’aeroporto, oltre al fatto che tali attività interferiscono ed intralciano le operazioni di elisoccorso del 118. La delibera approvata in questi giorni, invece, reintroduce la possibilità di effettuare lanci (anche se soltanto in casi “specificatamente e singolarmente autorizzati da parte dell’amministrazione comunale” ndr.). C’è dunque “maretta” sulla nuova convenzione per l’uso dell’aeroporto, che prevede anche la chiusura dello scalo tutti i sabati e domenica d’estate tra le 12,30 e le 17,30. E sullo sfondo c’è anche la questione della “compatibilità” tra le attività di paracadutismo e di scuola di volo e la presenza a Cinquale della base dell’elisoccorso del 118.Certo che se l’elicottero Pegaso dovesse alzarsi in volo per un’emergenza proprio durante una sessione di volo di paracadutisti, ci sarebbe qualche problema. Una difficile convivenza a suo tempo rimarcata dalla dirigenza dell’Asl.

Nell’atto di indirizzo per la gara di affidamento in concessione dell’aeroporto di Cinquale (mai partita) si legge: «…Considerato che è già stato previsto, nell’area in oggetto, l’assoluto divieto a effettuare o consentire attività di lancio di paracadutisti, in quanto le stesse potrebbero interferire e intralciare le operazioni di elisoccorso del 118 e gli eventuali altri servizi di pubblca utilità…».

Un concetto chiaro: il paracadutismo non si può fare in un aeroporto come quello di Cinquale dove c’’è la base di un elicottero di soccorso. L’atto di indirizzo, contenuto in una delibera della giunta Volpi, è del 24 maggio del 2013. Nella delibera del 21 agosto di quest’anno (quella che rinnova per un anno la concessione dello scalo all’Aeroclu Cinquale”, si stabilisce invece che “le attività di cui al punto 3.5 del regolamento dell’aeroporto (le attività di paracadutismo) sono “limitate ai casi specificatamente e singolarmente autorizzati dall’amministrazione”. Cioè: sono ammesse anche se limitate. e

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