Pubblicato il 03/09/2015
Parma ricorda il sacrificio di Carlo Alberto Dalla Chiesa
3 settembre 1982: a Palermo, la mafia uccise in un agguato il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo. . Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ha lasciato un segno indelebile anche a Parma, dove aveva le sue origini, e qui ha voluto costruire la tomba di famiglia, al cimitero della Villetta, dove riposa accanto alla moglie.
Questa mattina a Parma, al cimitero monumentale della Villetta, si è tenuta, come ogni anno, la cerimonia commemorativa in ricordo della strage, alla presenza della cugina Luisella Dalla Chiesa, in rappresentanza della famiglia, in quanto i figli erano impegnati nelle commemorazioni a Palermo e Milano, ma – come ha annunciato la nipote – saranno nei prossimi giorni a Parma per un momento di raccoglimento dinanzi alla tomba del generale. Luisella ha portato con sé al cimitero un album con le foto di famiglia e alcune copie di un servizio pubblicato da un settimanale poco dopo la strage in cui si ricorda il passato da partigiano del generale Dalla Chiesa, e un episodio in cui, da giovane tenente dei carabinieri, salvò dalla requisizione dei nazisti i pescherecci di San Benedetto del Tronto. E il 26 aprile del 1945 fu a Parma per festeggiare la Liberazione.
Numerose le autorità presenti: il prefetto Luigi Viana, il sindaco Federico Pizzarotti con il presidente del Consiglio Marco Vagnozzi, il delegato della Provincia Gianni Guido Bellini, i parlamentari di Parma Giuseppe Romanini, Patrizia Maestri e Giorgio Pagliari, il generale Paparella, comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna, i rappresentanti di Esercito, Questura, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Polizia Forestale e Università, insieme a tanti cittadini e rappresentanti delle forze armate, Carabinieri in congedo e altre e associazioni combattentistiche
La cerimonia è stata commovente, culminata nell’onore ai caduti sulle note de “Il Silenzio”, intonate dal trombettiere dei Carabinieri e con la benedizione del cappellano don Giuseppe, che ha chiuso la commemorazione, dinanzi alla tomba dove riposano di Carlo Alberto ed Emanuela.