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Pubblicato il 17/09/2018

PETRAEUS ESPRIME APPREZZAMENTI PER UNA PUBBLICAZIONE SULLA SICUREZZA CIBERNETICA SCRITTA DAL PROF ANTONIO TETI

Il generale David Petraeus, già comandante dell’United States Central Command direttore della Central Intelligence Agency (Cia), ha espresso apprezzamenti a favore di unprofessore italiano , Antonio Teti, responsabile del settore Sistemi informativi e innovazione tecnologica dell’Università di Chieti-Pescara. Li ha pronunciati dopo avere letto il libro da lui scritto dal titolo “Cyber Espionage e Cyber Counterintelligence. Spionaggio e Controspionaggio cibernetico”, edito da Rubbettino.
Petraeus è un professionista estrememente qualificato, con oltre 37 anni trascorsi nelle Forze armate statunitensi, e dopo aver diretto la Cia in uno dei periodi più complessi e difficoltosi dell’agenzia di intelligence statunitense, conseguendo tuttavia risultati importanti sul piano della lotta al terrorismo internazionale.
Attualmenye il generale americano è presidente della Kkr Global Institute, società di consulenza globale. Nel 2007 è stato inserito nella lista dei 100 leader più influenti al mondo dalla rivista Time e ha ricevuto numerose medaglie ed encomi dal Dipartimento di Stato americano, dalla Nato e dalle Nazioni Unite.


Una delle peculiarità di Petraeus, esercitata nei diversi incarichi assunti, risiede nella scelta di circondarsi di collaboratori di altissima competenza strategica. Assiduo lettore dei libri di Teti, in materia di intelligence, Petraeus ha espresso un giudizio molto positivo sui contenuti del testo, in particolare per la trattazione di argomenti di grande attualità e per il livello tecnico.
In un’intervista rilasciata su Politico.com solo pochi giorni fa, il generale Petraeus ha dichiarato: «La nostra maggiore criticità risiede nella vulnerabilità dei nostri sistemi informatici, che subiscono costanti attacchi cibernetici da paesi stranieri. Le minacce informatiche evolvono continuamente e noi dobbiamo ricercare e assoldare le migliori professionalità disponibili per inserirle in una nuova struttura che potrebbe chiamarsi National cybersecurity agency (Nca)».

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