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Pubblicato il 17/07/2019

RASSEGNA STAMPA- IL GIORNALE DI VICENZA PARLA DEL RADUNO TRIVENETO ANPDI DEL 2020

Il Giornale di Vicenza
sezione: CRONACA data: 16 luglio 2019 – pag: 12

LA PROPOSTA. Le tre sezioni vicentine Anpdi intendono ospitare in città il raduno nazionale degli associati nel 2022

Anche i paracadutisti vogliono l’adunata

«Nessun problema con gli alpini Anzi, potremmo unire le forze»

Monte Pasubio o Monte Baldo? Mentre all’orizzonte si profila il derby tutto alpino tra Vicenza e Verona per l’assegnazione dell’adunata nazionale del 2022, alla stessa data pensano anche i paracadutisti vicentini. Una nota diffusa tra gli associati dal presidente della sezione Anpdi di Vicenza, Guido Barbierato, chiede ai soci un parere sulla proposta di candidatura quale sede del raduno nazionale del 2022. I direttivi delle tre sezioni vicentine (Basso Vicentino, Bassano del Grappa e Vicenza) hanno già dato l’assenso, serve ora creare consenso interno in vista della formalizzazione della richiesta e dei necessari incontri istituzionali. Si dirà: e come la mettiamo con le penne nere? Due manifestazioni di questo genere potrebbero escludersi a vicenda? Barbierato spiega: «Ne ho già parlato con i colleghi delle 30 sezioni del Triveneto e pure con il presidente della sezione Ana Vicenza Luciano Cherobin. Gli ho chiesto se possiamo unire le forze in qualche modo, ben consapevoli che i nostri numeri non sono certo i loro. E che non ci pestiamo i piedi». Trecento i tesserati tra Lonigo e il Grappa, con una presenza di circa 4-5.000 partecipanti alla sfilata conclusiva. Stavolta potrebbero essere un po’ di più visto che nel 2022 cade anche l’ottantesimo anniversario della battaglia di El Alamein. «Nel 2020 saremo a Pistoia. I nostri appuntamenti sono biennali e non abbiamo mai avuto il piacere di organizzare un evento così significativo qui da noi». Insomma, il cielo sopra Vicenza comincia a mostrare pure qualche paracadute militare e non va dimenticato che il corpo dei parà “spalmato” anche nell’Arma dei Carabinieri e tra gli alpini stessi. E a rassicurare tutti che questa situazione non offrirà un insperato sostegno alle tesi e alle ambizioni altrui, ci pensa proprio Cherobin: «Due raduni nazionali sono più che sostenibili soprattutto sotto il profilo logistico-organizzativo. I nostra amici paracadutisti si accoderebbero volentieri perché alla fine sfrutterebbero la linea di interventi già predisposta. Non ci sarebbe bisogno di adeguamenti o altro. Ben vengano, dunque. Tra l’altro la nostra macchina organizzativa è ben collaudata e può contare sulla preparazione e l’entusiasmo di tutte le 5 sezioni vicentine. Il fatto che vi siano poco meno di 30.000 penne nere che vivono nello stesso territorio, per giunta una delle prime linee decisive per le sorti della prima guerra mondiale, significherà pure qualcosa». «Sarebbe splendido – conclude Barbierato – che i nostri due tricolori da 1.000 metri potessero sfilare nel nome della nostra Patria»

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