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Pubblicato il 28/06/2016

RASSEGNA STAMPA: LA NAZIONE PARLA DEL CASO MANDOLINI

LI_CRONACA pag. 6
Omaggio alla lapide di Mandolini Il fratello torna a chiedere la verità

Francesco si rivolge ai commilitoni: «Se eravate suoi amici, parlate»
– LIVORNO – UN SALUTO rapido, ma Francesco Mandolini, fratello di Marco Mandolini, l’incursore del Col Moschin, ucciso il 13 giugno del 1995 sulla scogliera del Romito, il giallo insoluto sul quale stanno ancora lavorando i carabinieri su richiesta della seconda indagine dell’autorità giudiziaria che ha chiesto anche una proroga delle indagini, domenica ha è andato a salutare il militare restando sulla lapide dove ha desposto una maglietta commemorativa. «Siamo ancora alla ricerca della verità- spiega Francesco Mandolini. Il fratello dell’incursore del Col Moschin come del resto gli altri familiari non si arrende: vuole sapere chi e èerchè ha ucciso Marco Mandolini e soprattutto vuole che l’omicidio venga ricostruito nei dettagli. Domenica scorsa a Bientina era stata organizzata una giornata commemorativa dedicata a 14 paracadutisti scomparsi per i quali è stata realizzata una maglietta che Francesco ha desposto sulla lapide. «Sono rimasto sulla lapide a pensare e ricordare Marco e soprattutto con la speranza che chei, molti dicevano di essere amici di mio fratello parli, dica la verità». E’un ulteriore appello contro l’omertà che ha da subito caratterizzato le indagini sul giallo della Scogliera. Con Francesco Mandolini c’era un magnifico esemplare di pastore tedesco che si chiama Schwarz come l’ultimo pastore tedesco del fratello. La battaglia per la verità sull’omicidio del Romito va avanti. maria nudi

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