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Pubblicato il 26/01/2017

RASSEGNA STAMPA: MENSE FOLGORE – LA RISPOSTA DEL DATORE DI LAVORO

PARMA- Riportiamo la risposta   della società che gestisce  i bar  della Folgore,  ripetendo quando già evidenziato nel primo articolo dagli stessi sindacati, ovvero che  la Brigata Paracadutisti NON HA ALCUN RUOLO  in questa  vicenda per il fatto che  la gestione viene appaltata  da organi centrali e che  la gestione dei bar e delle mense è distinta, separata, autonoma e riferisce   direttamente agli organi superiori alla Folgore. Quest’ultima , messa al corrente, ha  semplicemente garantito un approfondimento.-

 

«Fatturato in calo, ma pensiamo prima alle persone»

LA NAZIONE di LIVORNO


PRIMO PIANO LIVORNO pag. 3

«Fatturato in calo, ma pensiamo prima alle persone»

– LIVORNO – NON HA TARDATO ad arrivare la replica della Mali srl alle accuse ricevute dal sindacato Uiltucs Toscana a proposito della gestione di bar e mense nelle caserme della Brigata Folgore. La direzione della Mali ha così ribattutto punto per punto a quanto dichiarato dal sindacato, che parlava anche di vessazioni continue, in particolare per 3 delle 11 lavoratrici che operano nell’appalto dei bar/spaccio nelle Caserme dei Paracadutisti di Livorno. «Mali srl – spiega in una nota l’azienda -, costituita nel 2012, si è sempre e soltanto occupata di gestire bar e stabilimenti balneari per le forze armate. Mai è stata aggiudicata una gara per la gestione delle mense. È il primo dei molti aspetti che nell’articolo che cita il comunicato della Uiltucs, vengono denunciati ma che poi nei fatti non corrispondono al vero. Si fa riferimento ad una inadempienza (parziale? Totale?) nel pagamento dei contributi. Ci chiediamo come sia possibile aggiudicarsi gare d’appalto (l’ultima aggiudicata non meno di 50 giorni fa) senza avere la regolarità contributiva per tutti i dipendenti». «L’APPALTO di Livorno – continua la nota della Mali srl – ha subito (solo nel 2016) una perdita di fatturato che si aggira intorno al 30%: abbiamo quindi indetto un’assemblea con i nostri dipendenti il 23 dicembre 2016, alla quale era stata invitata anche la sigla sindacale che invece ha preferito non essere presente. Durante l’assemblea abbiamo descritto la situazione congetturale infelice, esponendo e dialogando pacificamente su come gestire la crisi. Abbiamo sempre improntato il rapporto lavorativo dando maggiore importanza all’aspetto umano, alle necessità e ai bisogni dei nostri collaboratori. Accuse di vessazione e minacce sono quanto di più lontano esista dalla realtà dei fatti. Vediamo questi comunicati come una forzatura, come un tentativo di provocare e surriscaldare gli animi senza la conferma dei fatti. Saremo sicuramente presenti all’appuntamento alla direzione territoriale del lavoro, daremo massima importanza all’evento nella speranza di trovare, da parte del sindacato, un atteggiamento volto alla conciliazione. Prima di essere datori di lavoro siamo persone. Essere dipinti come persone che non siamo, non solo non è vero, ma non è neanche giusto».

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