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Pubblicato il 29/10/2016

RASSEGNA STAMPA SULLA RICORRENZA DI EL ALAMEIN

FOTO WALTER AMATOBENE – WWW.CONGEDATIFOLGORE.COM

I «Leoni» della Folgore celebrati alla «Gamerra»

PISA


CRONACA pag. 11

I «Leoni» della Folgore celebrati alla «Gamerra»

I parà ricordano El Alamein e gli «angeli del fango»
«OGGI COME IERI celebriamo i nostri valori, condivisi anche da chi non fa più parte della Brigata pur continuando a condividerne gli ideali al servizio della nazione, come cinquant’anni fa quando i paracadutisti spontaneamente e senza ordini specifici si prodigarono in aiuto della popolazione toscana colpita dall’alluvione del ’66: furono gli angeli del fango».

Il comandante della Folgore, generale Roberto Vannacci, coglie l’occasione della cerimonia del 74/o anniversario di El Alamein, nel piazzale della caserma ‘Gamerra’ di Pisa, per ricordare l’impegno dei paracadutisti non solo all’estero, ma anche in Italia.

LA BATTAGLIA di El Alamein, una delle più violente ed eroiche della seconda guerra mondiale, fu combattuta in Egitto tra il 23 ottobre e il 3 novembre 1942 e vide protagonisti i paracadutisti della Folgore che, accerchiati, con poche munizioni e un armamento insufficiente (sopravvissero solo 304 dei circa 5 mila parà inviati nel Nord Africa) diedero una straordinaria prova di valore che fu riconosciuta anche dal nemico di allora.

QUATTRO LEONI della Folgore erano presenti anche ieri al centro di addestramento dei paracadutisti e sono stati salutati dal comandante delle forze operative nord, generale Bruno Stano: «L’impegno di questa specialità dell’esercito – ha detto l’ufficiale – in patria come all’estero si perpetua di anno in anno e testimonia l’importanza della brigata e dei suoi militari impiegati nelle missioni per garantire la stabilità internazionale o in aiuto delle forze dell’ordine sulle strade italiane». Al termine della cerimonia, seguita da migliaia di invitati, sei paracadutisti esperti si sono lanciati da un elicottero atterrando nel piazzale della caserma con la tecnica della caduta libera. Nel pomeriggio gli ospiti hanno visitato il museo delle aviotruppe, alcuni mezzi e materiali in uso alla brigata e gli stand espositivi.

IL GENERALE DI BRIGATA VANNACCI

LIVORNO


CRONACA pag. 6

IL GENERALE DI BRIGATA VANNACCI

«LA FOLGORE – HA DETTO VANNACCI – È SEMPRE STATA UNA FORZA PER IL DOMANI. SEMPRE PRONTI A ESSERE PROIETTATI VERSO IL FUTURO E VERSO QUELLI CHE SONO LA TECNOLOGIA, I NUOVI MEZZI»

LA NAZIONE LIVORNO
«Immortalità alla Folgore»

– PISA – «CADUTI di El Alamein, avete donato immortalità alla Folgore”: è con queste parole che il generale di Brigata Roberto Vannacci, comandante della Folgore, ha ricordato i gloriosi morti della battaglia che si svolse nel nord dell’Egitto. Ieri, alla caserma “Gamerra” di Pisa, c’erano proprio tutti: il comandante delle Forze Operative Nord, generale di Corpo D’Armata Bruno Stano, il comandanre della Divisione Friuli, generale di Divisione Carlo Lamanna e, appunto, il comandante della Brigata paracadutisti Folgore, Roberto Vannacci. Tutti insieme per celebrare il 74esimo anniversario della gloriosa battaglia, una delle più violente ed eroiche della Seconda Guerra mondiale. Ma con loro c’erano anche e soprattutto quei pochi reduci rimasti che ancora vivono a testimonianza di quello scontro combattuto tra il 23 ottobre e il 3 novembre 1942, che vide protagonisti i paracadutisti della “Folgore” che, accerchiati, con poche munizioni e un armamento insufficiente, stremati dal caldo e dalle privazioni (sopravvissero soltanto 304 dei circa 5mila parà inviati nel Nord Africa) diedero una straordinaria prova di valore. In testa, di fronte ai reparti schierati, uno di quei reduci, Santo Pelliccia, con in dosso la divisa di allora. Ha voluto rendere omaggio alla bandiera di guerra, schierandosi impettito e con la mano alla fronte davanti ai militari che sfilavano con in sottofondo l’inno di Mameli. E presente anche Annarita Lo Mastro, mamma di uno dei caduti della Folgore, David Tobini, morto il 25 luglio 2011 a Bala Mourghab, in Afghanistan. Annarita, col basco di David in testa, ha visto sfilare l’altro figlio, Giorgio, anche lui in Brigata. E poi ex parà, simpatizzanti, rappresentanti di associazioni combattentistiche e d’arma, il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, il comandante della 46esima brigata aerea, generale Achille Cazzaniga e moltissime altre rappresentanze civili e militari. Mancavano il sindaco di Livorno Filippo Nogarin e quello di Pisa Marco Filippeschi. Ma hanno comunque mandato una loro rappresentanza con i gonfaloni. Tutti insieme, arrivati da ogni parte d’Italia, uniti da un unico basco amaranto. Perché la Folgore è Livorno, come Pisa, ma è anche la Brigata più amata d’Italia. Chiara Giannini

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