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Pubblicato il 05/05/2017

RASSSEGNA STAMPA: LIBERO REPORTER PARLA DI ALEX PINESCHI IN KURDISTAN PER ADDESTRARE I PESHMERGA

Kurdistan: dei moderni “Cesare” a Erbil, addestrano militari per un futuro di pace |

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Kurdistan: dei moderni “Cesare” a Erbil, addestrano militari per un futuro di pace

Kurdistan: dei moderni “Cesare” a Erbil, addestrano militari per un futuro di pace

Negli ultimi tempi lo Stato Islamico, che invase il Kurdistan iracheno nel 2014, accusa numerose perdite di combattenti e di territori e la completa sconfitta dovrebbe essere solo questione di mesi, se non di giorni. Questa situazione, benché positiva, sembra accendere fra la popolazione riflessioni, anche apocalittiche, sul futuro di quel territorio. Si possono ascoltare, infatti, molte previsioni pessimistiche, con alcuni che temono un conflitto con Baghdad circa il territorio controllato dai curdi durante l’offensiva, mentre altri hanno il timore di ulteriori scontri con le milizie sciite, presenti in Iraq, di solito appoggiate dall’Iran, che agiscono spesso al di fuori dell’autorità del governo centrale in Baghdad e di cui alcuni membri sono stati accusati di crimini di guerra. Qualcuno paventa addirittura una guerra civile in Kurdistan, incentivata dai partiti politici in competizione.

Conversando con noi all’interno degli uffici della villa della sua compagnia, situata in un quartiere altolocato di Erbil, ci viene presentata da un pacifista dotato di un certo carisma, Chali Mayi, un’analisi più ottimista sul futuro del Kurdistan. Egli parla con un tono di voce pacato, ma afferma con vigore i suoi obiettivi per ottenere dei cambiamenti positivi e fondamentali nella società curda. “Dobbiamo capire meglio come nascono i conflitti ed interromperli prima che inizino”, dichiara. Con questo metodo, egli spera di trasformare le mentalità ed i comportamenti dei locali in modo da convincere altri ad assumere un approccio più costruttivo ai problemi della regione. La speranza di Mayi arriva fino ad auspicare la completa uguaglianza tra i sessi in Kurdistan. “Dopo tutto” dichiara, citando un vecchio proverbio curdo, “un leone è sempre un leone, sia se maschio che femmina.

I lettori più cinici potrebbero dubitare di tale ottimismo, ma c’è dell’altro da sapere sul conto di Chali Mayi, che potrebbe far riflettere. Nonostante sia un idealista e pacifista, Chali è anche l’amministratore delegato dell’Erbil Training Center (ETC), la più grande organizzazione per l’addestramento militare privato in Iraq. È anche la prima e sola struttura di formazione riconosciuta, con licenza, dal Governo Regionale del Kurdistan (KRG) a fornire i suoi servizi alle forze del governo e alle società di sicurezza private.

L’ETC, che iniziò come semplice poligono di tiro nel 2015, si è esteso in una moderna struttura di circa 25 ettari, situata a 23 km a sud di Erbil, sulla strada verso Kirkuk.  Essa è dotata di tutti gli equipaggiamenti e vanta le caratteristiche presenti in ogni centro di addestramento militare avanzato, come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito. Ci sono vari poligoni di tiro, una torre alta 25 metri per l’addestramento con elicotteri o operazioni di discesa in corda doppia, un dojo per l’addestramento del combattimento corpo a corpo, classi dove vengono tenuti corsi di guida tattica ed altre lezioni teoriche, una armeria ben equipaggiata e anche un laboratorio per la manutenzione delle armi stesse.

L’Erbil Training Center ha grandi ambizioni di sviluppo sulle funzioni offerte dalla struttura. Il loro Field Operations Manager, un ex militare italiano di nome Alex Pineschi, elenca entusiasta una serie di progetti che includono la costruzione di una piscina, di un finto villaggio iracheno, l’ausilio di un autobus e anche di un aeroplano con relativa pista di atterraggio: scenari e attrezzature per praticare assalti ed esercitazioni varie. “Vogliamo che questa compagnia diventi la migliore al mondo”, afferma convinto l’italiano.

Alex Pineschi è un individuo interessante: associato con ETC, ma non rappresenta solo una qualsiasi figura aggiunta alla compagnia per donarle un volto più occidentale, è stato arruolato per quattro anni con gli Alpini italiani, prima di formare una sua compagnia e lavorare come operatore di sicurezza privato in Africa, Asia e Medio Oriente, operando sia a terra che su navi per il contrasto alla pirateria.

Con il passare del tempo, stanco di lavorare per grandi compagnie petrolifere, che considerava responsabili di molti dei problemi nelle regioni dove egli prestava la sua opera, Pineschi ha cominciato ad interessarsi allo Stato Islamico che stava cominciando a far parlare di sé il mondo intero. Nel novembre 2014, ha acquistato un biglietto aereo di sola andata per la città di Sulaymaniyah ed è arrivato nel Kurdistan iracheno con $1,000 in tasca e con lo scopo di mettere a disposizione dei curdi le sue conoscenze ed esperienza militare. Allora il Kurdistan iracheno era in grandi difficoltà, avendo perso grandi sezioni di territorio, e i combattenti stavano affrontando offensive vigorose e continue da parte dello Stato Islamico. Pineschi, all’inizio, ha avuto notevoli difficoltà nel convincere le forze militari dei Peshmerga curdi a prenderlo sul serio. Inoltre le sue risorse finanziarie stavano per terminare. L’ex alpino si è ritrovato a dormire per strada e a saltare i pasti, prima di trovare finalmente un comandante Peshmerga che ha accettato di dargli una chance per dimostrare le sue capacità. In poco tempo Alex, mostrando abilità, è passato a far parte di una unità elite di forze speciali curde, conosciuta come Task Force Black, e ha affrontato un alto numero di missioni e operazioni significative negli anni successivi, fino a diventare team leader e istruttore dell’unità stessa.

Pineschi, ad oggi, continua a lavorare come volontario con la Task Force Black e viene ancora chiamato per prendere parte ad operazioni anti-terrorismo. Tuttavia, il suo focus principale è ora la significativa responsabilità che ricopre come Field Operations Manager per l’Erbil Training Center.

L’esaustiva esperienza di combattimento di Pineschi in Kurdistan, accanto ai Peshmerga, gli ha dato l’abilità di relazionarsi ai curdi, ma anche di capire le loro lacune in esperienza e conoscenza della tecnica militare. Una delle focalizzazioni fondamentali nell’addestramento di ETC è quello sulle abilità emozionali piuttosto che su quelle tecniche. “Lavoriamo sulla loro psicologia per poter trasmettere un forte senso di disciplina, spirito di combattimento, ma cerchiamo anche di limitare i danni dei disturbi post-tramatici da stress (PTSD),” spiega Pineschi.

I Peshmerga curdi hanno una grande reputazione per il loro coraggio e sono stati una forza combattente efficace nell’Iraq del nord. Spesso, però, mancano di professionalità. Non sono addestrati militarmente alla stregua dei membri dell’esercito di Paesi come Israele, Germania o Stati Uniti. L’obiettivo di Pineschi e dell’Erbil Training Center è proprio questo: cambiare questo aspetto, diciamo dilettantesco, di approccio agli scontri, una classe alla volta. “Il nostro scopo è quello di creare una nuova generazione di Peshmerga adeguata agli standard occidentali” – dichiara Pineschi. “Probabilmente, la cosa più importante che i curdi possono attuare al momento, è quella di creare una accademia militare e scuola di addestramento che formi soldati e ufficiali paragonabili a quelli delle forze NATO.

ETC include un mix di istruttori internazionali, uomini provenienti da paesi come il Brasile, la Romania e l’Italia. Tuttavia, tutti hanno una cosa in comune: una significativa esperienza militare e di combattimento. Le classi vengono impostate in inglese, ma gli interpreti curdi, anche loro con una estesa esperienza militare, lavorano insieme ai docenti di lingua inglese per assicurarsi che la comunicazione venga percepita in modo chiaro. L’Erbil Training Center al momento presenta solo istruttori stranieri, ma l’obiettivo è quello trasmettere professionalità ed avere presto anche istruttori curdi. “Vogliamo addestrare gli istruttori”, spiega Chali Mayi.

Pineschi ha stimato che al momento l’80% dell’addestramento fornito da parte di ETC viene richiesto da forze di polizia e militari curde, ma i servizi vengono anche offerti a compagnie di sicurezza private, come anche ad individui. Il lavoro nelle classi per i civili si focalizza sulle abilità militari fondamentali: la gestione avanzata e di base delle pistole, dei fucili, la precisione del tiro. I corsi per le compagnie di sicurezza private includono corsi su protezione e guida sicura. I corsi limitati ad entità governative ricoprono una vasta gamma di necessità militari, che vanno da corsi di addestramento di artiglieria a inserimento di elicotteri, dall’addestramento di paracadutisti militari e gestione di cani da guerra, fino alla formazione della fanteria di base.

Chali Mayi e Alex Pineschi hanno entrambi descritto la potenzialità del Kurdistan di evolversi in un paese simile ad Israele. Pineschi ha spiegato questa idea, aggiungendo che spera in un Kurdistan pro-occidentale e, sfruttando la propria vibrante economia, poter diventare un’isola di prosperità e stabilità in un territorio ancora martoriato. Come Israele, questa isola richiederebbe una forte forza militare di protezione verso vicini ostili e perenni conflitti circostanti. Pineschi e Mayi, ovviamente, vedono l’Erbil Training Center come il mezzo per raggiungere il loro sogno, che consentirebbe una vita pacifica e prospera per i curdi, nonché una fonte di lucro per l’ETC.

Eleonora Giuliani
e.giuliani@liberoreporter.it

Chi è Eleonora Giuliani?
Classe 1983, nata e cresciuta a Roma, sin da bambina ha iniziato a viaggiare spesso con il padre principalmente nei paesi dell’Europa Orientale, appena dopo la caduta del muro di Berlino; esperienze, queste, che hanno sviluppato una grande curiosità nel scoprire luoghi insoliti. Laureata a Roma in Lingue Straniere, trasferita a Londra per approfondire gli studi, Eleonora ha ottenuto un Master in Interpretariato e Traduzione. Lo studio approfondito delle lingue straniere l’ha portata a interagire con persone provenienti da paesi, tradizioni e culture diverse. Grazie a queste opportunità, il suo interesse per i viaggi è cresciuto esponenzialmente; interesse che ha trovato la sua evoluzione nella fotografia e nel descrivere luoghi atipici e spesso disprezzati, quelli che normalmente trovano spazio nelle prime pagine dei giornali solo ed esclusivamente quando accadono fatti eclatanti, guerre e drammi di ogni tipo.

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