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Pubblicato il 05/01/2017

REGGIO EMILIA: I LIONS COORDINATI DAL GENERALE LOI SCHIERANO NUOVAMENTE IL TRICOLORE DA 1797 METRI

PARMA-Circola da qualche settimana sui siti sociali, appoggiata da gruppi indipendenti di paracadutisti, la notizia del tricolore da 1797 metri che comparirà a Reggio Emilia fra due giorni . Ne ha seguito le vicende il Generale Loi , che l’aveva schierato a Modena nel 2011 e successivamente nel Maggio 2016 a Bassano Del grappa. Ne parla il Resto del Carlino- pagina interna di Reggio Emilia -solo oggi per la prima volta. Peccato che i paracadutisti , che hanno risposto con tanto entusiasmo, non siano mai citati, nemmeno dal Generale.
L’operazione è patrocinata dai LIONS , il sodalizio assai selettivo tra VIP, ed è stata “sposata” da molti paracadutisti fedelissimi del generale LOI, che ha dato loro appuntamento a Reggio Emilia il 7 Gennaio in occasione della ricorrenza della esposizione del primo tricolore ( anno 1797) .



RESTO DEL CARLINO
REGGIO PRIMO PIANO pag. 6
«Il drappo tricolore vi commuoverà Mi aspetto ventimila persone»

Il generale Bruno Loi è stato l’ideatore della bandiera di 1797 metri
di MATTEO ZANICHELLI «QUESTO drappo risveglia nella gente i sentimenti patriottici, fa commuovere le persone. A Modena, nel 2011, c’erano ventimila persone per le strade, sono sicuro che anche a Reggio sarà così e diventerà una festa popolare». A parlare è il generale Bruno Loi, 75 anni, noto ufficiale dell’esercito italiano che ha svolto gran parte della carriera militare nei paracadutisti e diretto diverse missioni all’estero, tra cui il Libano e la Somalia. LOI è stato l’ideatore del drappo tricolore di 1797 metri (corrispondente all’anno di nascita della bandiera italiana), largo 4,8 e pesante 500 chili che sfilerà per le vie del centro, sabato, in occasione della festa del 7 gennaio. Questo vessillo speciale (alla cui realizzazione è stato fondamentale l’apporto del Lions Club Modena Estense, di cui Loi fa parte) percorrerà 3,5 chilometri in un percorso che prenderà il via alle 11.30 da piazza Gioberti. Poi passerà per corso Garibaldi, via Emilia San Pietro e piazza Martiri del 7 luglio, con cerimonia in piazza della Vittoria. Il drappo sarà retto da 800 persone (reclutate dai Lions di Reggio) e da un altro migliaio (tra la gente) che verranno ‘acquisite’ durante il cammino. «IN REALTÀ l’idea del drappo è nata nel lontano 1999 – racconta il generale – quando l’Associazione nazionale reduci dalla prigionia e dall’internamento ha pensato di fabbricare questa bandiera lunga allora 1560 metri. Dopo aver sfilato in varie città italiane e straniere, è approdata a Modena il 2 giugno 2011, quando festeggiammo i 150 anni dell’Unità. A quel punto abbiamo ritenuto che fosse necessario avere un riferimento tangibile per la nascita del Tricolore, che risaliva al 1797. Ecco dunque che abbiamo allungato il drappo fino a quella misura. In quella circostanza abbiamo anche ricevuto l’attestato del Guinnes dei primati: la nostra risultava essere la bandiera marciante più lunga del mondo e quella col maggior numerio di reggitori, 1795. Ma al di là dei record, a Modena è stato bello vedere le lacrime di soddisfazione delle persone impegnate a reggere il drappo durante il cammino, commosse per il gesto che stavano compiendo. Lì, riuniti tutti attorno al Tricolore. Passare davanti alle bande che suonavano canzoni risorgimentali, rievocare continuamente il patriottismo, è qualcosa che ha toccato nel profondo i sentimenti dei cittadini.
Che magari erano giunti in piazza solo per pura curiosità, ma che a un certo punto si sono ritrovati coinvolti in un flusso di emozioni che nemmeno loro si immaginavano. C’era chi chiedeva di poter toccare il drapppo, ma l’invito era di venirlo a reggere. Alla fine sono accorse 20mila persone. E questo è stato veramente gratificante, perché si sa che i modenesi non sono proprio entusiasti di queste manifestazioni. Sono certo che anche a Reggio accadrà la stessa cosa».
QUESTA iniziativa, forse, finalmente, renderà davvero popolare la festa del 7 gennaio. «Eh sì perché la giornata del Tricolore è sempre stata la festa di un’elite – conclude Loi -. Lo dico senza polemica, però i soliti eletti si ritrovavano a fare le stesse cose ogni anno. E interveniva poca gente. Quanta? Un migliaio? Beh, quest’anno non sarà così, perché il drappo è per tutta la cittadinanza, senza nessuna distinzione di sesso, di età, di censo, di situazione economica e di colore della pelle. A Modena si erano uniti anche i ragazzi disabili in carrozzina. Il tricolore è di tutti, è un momento di fratellanza che unisce anche chi magari la bandiera la espone solo per i mondiali di calcio».

REGGIO pag. 6
«Finalmente non sarà la solita festa Il drappo tricolore coinvolgerà tutti»

I reggiani contenti della bella iniziativa pensata dal generale Loi
di MATTEO ZANICHELLI

«IL DRAPPO tricolore? Finalmente una bella novità per coinvolgere i cittadini. Aiuterà i giovanissimi ad avvicinarsi ai valori patriottici e stimolerà anche chi è solito tirare fuori la bandiera solo quando si giocano i Mondiali di calcio». E’ l’opinione dei commercianti reggiani, che hanno accolto con grande favore l’iniziativa ideata dal generale Bruno Loi, realizzata con l’aiuto dei Lions di Modena. Sabato, infatti, durante la festa del 7 gennaio (che vedrà la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella), uno speciale vessillo di 1797 metri (lungo come l’anno di nascita della bandiera italiana) verrà fatto marciare per il centro storico, sorretto dalla gente. Partenza in piazza Gioberti alle 11.30, arrivo in piazza della Vittoria. «E’ UN’iniziativa lodevole – ammette Marco Giannasi, 61 anni, di Melley calzature in via Emilia San Pietro – che può rilanciare il senso dell’amor di patria, soprattutto nei ragazzini, più lontani da certi ideali e valori. Credo sia giusto far capire loro cosa hanno fatto i nostri padri per l’unità nazionale. Anche quest’anno esporremo la bandiera fuori dal negozio nel giorno della festa». «Trovo che sia appropriato aver scelto di portare il drappo a Reggio – spiega Rossana Romano, 48 anni, della tabaccheria numero 1 di via Crispi -. D’altronde, siamo la città del Tricolore. E’ un modo per avvicinare i cittadini a questa festa, spesso troppo istituzionalizzata, e farci sentire tutti italiani». «E’ UN’IDEA meritevole – aggiunge il 51enne Luca Dondi del bar H223 di via Calderini – che coinvolgerà tante persone, anche quelli che tirano fuori la bandiera solo per i mondiali o che addirittura in casa non ce l’hanno». «Ogni novità che serve per ravvivare questa giornata è ben accetta – conclude il 46enne Stefano Gabbi del bar Europa di piazza Prampolini -, visto che da anni è sempre uguale. Ma per far rivivere il patriottismo non basta un bandierone, servono in primis segnali da Roma…».

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