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Pubblicato il 10/09/2020

SANTA TERESA DI GALLURA- MOSTRA SU BECHI LUSERNA- UCCISO IL 10 SETTEMBRE 1943

Santa Teresa di Gallura-Sassari – Il comune ricorda , a 77 anni dalla sua morte, il colonnello paracadutista Giovanni Alberto Bechi Luserna, ucciso a Macomer il 10 settembre 1943 , dopo essere rientrato dal Fronte di El Alamein ad un posto di blocco di Paracadutisti in procinto di partire per il Nord con le truppe tedesche. Il suo corpo fu successivamente sepolto in mare nelle Bocche di Bonifacio.
Dal primo al 12 settembre, nella sala comunale di piazza Vittorio Emanuele I, sarà possibile visitare una esposizione bibliografico-documentaria. Potrà essere visitata dal lunedì al venerdì dalle ore 9,30 alle 13,30 (giovedì 12-13,30) e dalle ore 17 alle 20.

Il Colonnello Bechi Luserna fu al comando del IV Battaglione Paracadutisti della Divisione “Folgore”, dove ebbe come comandanti di compagnia Guido Visconti di Modrone e Costantino Ruspoli di Poggio Suasa come comandante interinale del 187º Reggimento paracadutisti “Folgore” Condusse la difesa del settore settentrionale della divisione fino a Deir el Munassib, durante la battaglia di El Alamein, per cui ricevette una quarta medaglia di bronzo.
Il colonnello Bechi Luserna è l’autore de I RAGAZZI DELLA FOLGORE





L’epigrafe posta all’ingresso del Sacrario Militare Italiano di El Alamein è tratta dal suo libro :


Fra le sabbie non più deserte
son qui di presidio per l’eternità i ragazzi della Folgore
fior fiore di un popolo e di un Esercito in armi.
Caduti per un’idea, senza rimpianto, onorati nel ricordo dello stesso nemico,
essi additano agli italiani, nella buona e nell’avversa fortuna,
il cammino dell’onore e della gloria.
Viandante, arrestati e riverisci.
Dio degli Eserciti,
accogli gli spiriti di questi ragazzi in quell’angolo di cielo
che riserbi ai martiri ed agli Eroi.


UCCISO DAI PARACADUTISTI- SEPOLTURA RIFIUTATA DAI FRATI DI MACOMER

L’8 settembre 1943 la Nembo era di stanza in Campidano, a circa quaranta chilometri da Cagliari. La notizia dell’armistizio di Cassibile fu accolta negativamente da molti paracadutisti; tra questi il XII battaglione comandato dal Maggiore Mario Rizzatti, insieme ad una batteria del 184º Artiglieria, decise di unirsi ai tedeschi della 90ª Divisione Panzergrenadier, che si stavano ritirando verso la Corsica.

Il generale Ercole Ronco, comandante la Divisione, cercò di richiamare all’ordine il reparto, ma senza risultato. Nel tentativo di indurre il battaglione a recedere dalla scelta compiuta, il colonnello Bechi lo raggiunse nella zona di Castigadu, alle porte di Macomer. Lì venne fermato da un posto di blocco stradale istituito al bivio di Borore da un distaccamento agli ordini del capitano Corrado Alvino. Al culmine di un violento alterco verbale per reclamare il passaggio, il Colonnello Bechi venne ucciso, assieme ad uno dei Carabinieri della scorta, da una raffica del fucile mitragliatore a presidio del blocco, sparata dal paracadutista Cosimo, mentre si trovava ancora sulla Fiat 1100 di servizio. Il secondo carabiniere della scorta rimase ferito, e successivamente si aggregò al XII Battaglione. La salma di Bechi, chiusa in un sacco, fu caricata su un camion, e successivamente, dopo il rifiuto dei frati di un convento di farsene carico, fu poi sepolta in mare a Santa Teresa Gallura, nelle Bocche di Bonifacio, il 10 settembre 1943. Nel punto[ in cui fu gettata la salma, il capitano Mainetto fece erigere una croce in granito che riporta la dedica “Ten. Col. Alberto Bechi Luserna Capo di S.M. Div. Nembo. Al più grande ragazzo per cuore e sentimento i paracadutisti della Nembo dedicano”. Anche a Macomer è stato posto, sul luogo dell’omicidio , un cippo costituito da un semplice monumento circondato da quattro proiettili di cannone e riporta la dedica “Qui, per obbedire alle leggi della Patria, per l’onore della Nembo, cadde il ten. colonnello Alberto Bechi”. Inoltre, un busto lapideo a grandezza naturale del tenente colonnello Bechi Luserna, venne donato dal Lions Club cittadino al 5º Reggimento genio guastatori, di stanza proprio nella caserma intitolata all’ufficiale, eroe della seconda Guerra mondiale. L’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia (Sezione Provinciale di Siracusa) il 30 ottobre 1999 ha voluto ricordare il Ten. Col. Bechi Luserna con una lapide commemorativa inserita nel monumento ai caduti d’Africa a Siracusa.

Qualche tempo dopo, lo stesso Cosimo riportava alla vedova il portafoglio e l’orologio

Bechi fu decorato con la medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Per la sua morte, dopo la guerra fu processato e ritenuto responsabile il capitano Alvino

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