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Pubblicato il 03/03/2016

SEI ANNI DI GALERA AD UN ALPINO PARACADUTISTA ISTRUTTORE PER NONNISMO.

Il caporalmaggiore istruttore Ramondetta è stato condannato a sei anni e alla interdizione perpetua dai pubblici uffici
Tredici commilitoni lo accusavano di violenza sessuale, privata, maltrattamenti ed estorsione

BELLUNO – Sergio Ramondetta, alpino paracadutista già caporale istruttore al 7mo alpini, è stato condannato dal tribunale di Belluno per le violenze,definite anche sessuali, durante una fase di addestramento del suo reggimento. Il 32enne di Siracusa era stato accusato in aggiunta anche di maltrattamenti, violenza privata ed estorsione da 12 maschi e una femmina, nel periodo di “Modulo K”, dal primo al 21 luglio del 2010. È stato assolto dall’estorsione, perché il fatto non sussiste. I giudici hanno aggravato di 24 mesi la richiesta del pm , oltre ad aggiungere pure l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Ramondetta è stato espulso dall’Esercito italiano e i commilitoni si sono congedati. Tutti dichiarano di essere stati vessati nel maneggio di armi tattiche , muovendosi in montagna. Il caporal maggiore arrivato dal Comando Truppe Alpine di Bolzano era molto duro con gli uomini. I più deboli erano «cani morti» e avevano una camerata riservata. Erano anche quelli costretti a subire umiliazioni a sfondo sessuale, come quella volta che uno di loro si era visto porgere un fazzoletto e invitare ad andare a masturbarsi, cosa che aveva fatto puntualmente dietro a un cespuglio, portando poi le prove al suo superiore. C’erano anche delle scritte sui corpi di alcuni: sul pene di un’altra recluta «questo è il mio gioco» con il pennarello indelebile. In una occasione, tutti i ragazzi sono stati visti scendere dalle sale con i capelli rasati e questa situazione è stata considerata una punizione.

Ramondetta e i suoi ragazzi non mancavano di vedersi anche fuori dall’ambiente militare. Ci sono state cene caratterizzate anche da episodi che possono essere interpretati anche come goliardia, ma all’interno delle mura di cinta l’ambiente era diverso, almeno secondo procura e tribunale.
Il pubblico ministero Marcon ha equiparato il reato di maltrattamenti nell’articolo 195 del Codice penale militare in tempo di pace (violenza contro un inferiore) , con la severa conferma dei giudici. Per la violenza sessuale la richiesta è stata di quattro anni, mentre l’imputato andava assolto per l’estorsione, perché ci sono state delle raccolte di denaro, ma spontanee e non obbligate.
La difesa ha dichiarato che quanto avvenuto veniva accettato in un clima di goliardia.

DUE COLLEGHI CAPORALMAGGIORI LO DIFENDONO “LE DENUNCE SOLLECITATE DAL COMANDANTE DI COMPAGNIA”
Secondo due ufficiali ascoltati in udienza , invece, Ramondetta era sì più “convinto” di altri, caratteristica addebitata al fatto che fosse un alpino paracadutista, ma nessuno di loro ha visto o sentito quanto riferito dai soldati: «Una squadra affiatata che improvvisamente cambiò atteggiamento dopo aver parlato con il comandante». Per gli ufficiali l’addestramento imposto da Ramondetta era normale, identico a quello delle altre squadre e certe lamentele arrivarono da qualcuno «che non era adatto a portare la divisa

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