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Pubblicato il 08/06/2016

SICILIA: SI INABISSA UN AEREO SENZA PILOTA DELLA PIAGGIO

parma- Nella tarda mattinata di martedì 31 maggio un prototipo del velivolo senza pilota è precipitato in mare a 5 miglia a nord dell’isola di Levanzo, una ventina di minuti dopo dopo essere decollato dallo scalo di Birgi. “Non si sono registrati danni a persone o cose e subito dopo l’incidente abbiamo attivato una commissione interna per accertarne le cause in collaborazione con le autorità competenti”, hanno dichiarato da Piaggio Aerospace.

Sempre secondo la società produttrice, il sistema a pilotaggio remoto P.1HH HammerHead può “operare anche su aree densamente popolate in quanto derivato da un aeroplano civile certificato, il Piaggio P-180”.
Il nuovo drone viene prodotto in collaborazione con Leonardo-Finmeccanica e l’Aeronautica militare italiana, ed è in fase di prova in Sicilia dal novembre 2013.

Il 19 marzo 2015, un P.1HH uscì fuori pista durante le prove di rullaggio,

Il velivolo precipitato al largo di Levanzo vale poco più di 30 milioni di euro ed era l’unico dimostratore abilitato al volo.
La Difesa intenderebbe acquisire tre sistemi P.1HH (sei velivoli e tre stazioni controllo terrestre). L’HammerHead è progettato e costruito interamente in Italia. Appartiene alla categoria MALE (Medium Altitude Long Endurance)

Il drone può raggiungere la quota di 13.700 metri e volare ininterrottamente per 16 ore, ad una velocità massima di 730 km/h. “Il drone è stato progettato per missioni di pattugliamento, sorveglianza, ricognizione, acquisizione e analisi dati e per rispondere alle più diverse minacce: dagli attacchi terroristici fino alla lotta all’immigrazione clandestina, alla protezione delle zone economiche esclusive, dei siti e delle infrastrutture critiche, ecc.”, spiegano i manager di Piaggio.

“Le apparecchiature montate sul P.1HH lo rendono idoneo per la sorveglianza dei confini e di spazi aperti, ma anche per l’individuazione di specifici obiettivi, e per il monitoraggio ambientale di zone disastrate da catastrofi”. Il drone può tuttavia essere convertito in versione da combattimento grazie ai visori a raggi infrarossi prodotti da Selex ES (Finmeccanica) gli consentono d’individuare l’obiettivo, anche in movimento, e di fornire le coordinate per l’attacco aereo o terrestre con missili e bombe a guida di precisione (il velivolo stesso può trasportare sino a 500 kg di armamenti).

Anche in Sardegna è in corso la “validazione del P1.HH – Attività EWRT, Safe separation simulacri (10) tipo MK81”, per verificare le capacità di sganciamento dagli UAV di bombe da 250 libbre a guida laser ed infrarosso. Oltre che dall’aeronautica militare italiana, i droni P.1HH Hammerhead sono stati ordinati dalle forze armate degli Emirati Arabi Uniti. L

o scorso mese di marzo, Piaggio Aerospace ha annunciato la firma di un contratto, per un valore di 316 milioni di euro, con ADASI (Abu Dhabi Autonomous Systems Investments) per otto velivoli a pilotaggio remoto, forniti di telecamere EO/IR (Electro-Optical Infra-Red), radar e sistemi di comunicazione avanzati. Il contratto comprende anche il supporto logistico integrato e l’addestramento alle operazioni di volo da parte dei tecnici dell’azienda produttrice. L’assemblaggio dei velivoli avverrà alla Piaggio di Villanova d’Albenga (Savona).

Piaggio Aerospace è di proprietà della Mubadala Development Company, governativa, di Abu Dhabi che è oggi una dei partner strategici d Lockheed Martin. Piaggio Aerospace è in cassa integrazione in due stabilimenti , per 345 unità.

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