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Pubblicato il 28/12/2020

STORIA DI UN SUCCESSO DELL’INTELLIGENCE ITALIANA LIBIA

RASSEGNA STAMPA:


28 dicembre 2020

Roma. Sulla liberazione dei pescatori di Mazzara del Vallo: storia di un successo dell’Intelligence

Sin dall’inizio di questa storia paradossale, (mi riferisco al sequestro da parte dei miliziani libici al soldo del generale Haftar dei nostri amati pescatori di Mazzara del Vallo), si è evinto come l’incapacità politica di questo paese nella gestione di questa tipo crisi di tipo antropico, ha raggiunto un’ incapacità senza precedenti nella storia di questo sfortunato paese.

Tutti conosciamo come sono andati i fatti, il mancato intervento da parte della Marina Militare e delle sue forze speciali, che erano ad un ora dal motopeschereccio dei pescatori, e che avrebbe potuto evitare l’inevitabile. Con questo lungi da me dare colpe alla Marina Militare italiana, sappiamo benissimo che la Marina come le forze armate in generale ricevono ordini dalla politica, e se la politica è scellerata anche i suoi ordini seguono certi standards.

Perciò mettendo da parte le responsabilità della nostra amata Marina Militare, non si può in nessun modo non riconoscere le responsabilità della politica, che hanno permesso ad una massa di accattoni e venditori di cammelli, di sequestrare e maltrattare i nostri concittadini per oltre 100 giorni.

Chiaramente in soccorso dell’accattonaggio politico, interviene la nostra intelligence e in particolar modo AISE (Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna), che insieme a qualche balia altamente preparata del nostro ministro degli affari esteri, entrano in campo per risolvere una situazione, che poteva avere degli esiti assolutamente catastrofici.


Ecco che vengono messe in campo tutta una serie di attività straordinarie, al fine di negoziare e influenzare il processo decisionale dei venditori di cammelli, con lo scopo di salvaguardare l’incolumità degli ostaggi italiani e garantirne la liberazione, tramite un’intensa attività di diplomazia parallela, caratterizzata da un’attività di Humint (Human Intelligence) aderente onfield, di cui l’Intelligence italiana può dare lezione al mondo intero.

Forse non è noto il fatto che i dispositivi di AISE operanti in Libya, sono tra i migliori all’interno della complessa struttura informativa italiana, e solo a loro poteva essere affidato il salvataggio non solo degli ostaggi ma anche di un esecutivo alla berlina della comunità internazionale.

Chiaramente tutte le attività denominate in gergo come ”Actionable Early negotiation through Native and International Networks & Relationships’’, sono state messe in campo dagli uomini della nostra intelligence in Libya, fino al raggiungimento del risultato finale, cioè la liberazione degli ostaggi.

Molte volte queste attività sono condotte, secondo regole operative non scritte, ma frutto di esperienza e della costruzione di network aderenti al territorio realizzati al di là della politica e dei suoi decisori, perché di difficile comprensione per i non addetti ai lavori.

Chiaramente l’operetta scadente di questo esecutivo non ha tardato a materializzarsi in tutta la sua incapacità, con la visita del nostro Presidente del Consiglio, del Ministro degli Affari Esteri e del loro ‘’Valletto’’, che si recano a Bengasi per stringere la mano e ringraziare il sequestratore dei propri concittadini, in barba sicuramente a quanto consigliato dagli addetti ai lavori, soprattutto nelle ore in cui le attività di liberazione erano in corso.

Superfluo sottolineare la vittoria politica di Haftar e dei suoi venditori di cammelli, il cui peso internazionale si era considerevolmente ridotto dopo la sconfitta della campagne di Tripoli, chiaramente non potevano che scegliere e sfruttare i nostri politici per questo scellerato disegno.

Purtroppo uno scellerato disegno che non si fermerà a questo singolo episodio, ma che grazie alla mancanza di attributi della nostra classe politica, che pretende la delega ai servizi, che ormai viene affidata sempre di più a venditori di cravatte, metterà sempre di più a rischio gli italiani che si trovano all’estero, per lavoro o per turismo, che dovranno capire di organizzarsi autonomamente e con responsabilità, perché non possono fare affidamento su una politica fatta di interessi propri e di una forma di prostituzione internazionale di basso livello.


Oggi la politica italiana si fregerà nuovamente di onori e decori immeritati, mentre chi ha realmente lavorato per risolvere questa storia che sa dell’incredibile, tornerà a casa nell’assoluto silenzio e anonimato.

Tutto questo l’epilogo di una storia fatta di chi lavora e non riceve nulla in cambio, e chi si loda e si sbroda di meriti e successi che non li appartengono. I cittadini italiani tutti possono solo ringraziare di cuore gli uomini e le donne di AISE che al di là della politica scellerata di questo paese, riescono ancora a dare qualche barlume di luce a chi aspetta e a chi ancora crede.



analisi scritta in collaborazione con Gianpiero Spinelli

Ex paracadutista della Brigata Paracadutisti ‘’Folgore’’, è considerato un dei precursori dell’outsourcing della Difesa e dei Military & Security Contractors in Italia. Dopo l’esperienza militare intraprende un percorso professionale come Military & Security Contractor, svolgendo e ricoprendo incarichi per diversi governi in aree ad alto rischio in Medio Oriente, America Latina , Africa, Europa, e in particolar modo in Iraq nel 2004 nell’operazione OIF (Operation Iraqui Freedom).

Già Contractor dello U.S.Department of Defense, ha svolto in incarichi come Anti-Terrorism Awareness Advisor presso le basi U.S. Navy (COMNAVACTSPAIN), a Rota in Spagna, U.S.Air Force Aviano Air Base e NAS 1 (U.S.Naval Air Station) di Sigonella in Italia; negli ultimi 20 anni ha ricoperto incarichi all’interno di importanti Private Military & Security Company (PMS’C) americane, occupandosi di Security, Intelligence e Training sia per attori governativi che privati soprattutto in America Latina. Autore di Contractor 2009, H.E.A.T. nel 2011, Caveira2014, Cosa fare in caso di attacco terrorismo 2016, tutti pubblicati da Mursia Editore. Attualmente CEO di STAM Strategic & Partners Group ltd, PMS’C inglese operante nei settori Defense & Security.

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