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Pubblicato il 28/06/2020

SUDDITI DELLA LINGUA INGLESE?

Molti termini inglesi che oggi inutilmente ricorrono nei discorsi della politica e nei messaggi dell’amministrazione pubblica, negli articoli e nei servizi giornalistici, nella comunicazione delle imprese, hanno efficaci corrispondenti italiani. Perché non scegliere quelli? Perché, per esempio, dire “form” quando si può dire modulo, “jobs act” quando si può dire legge sul lavoro, “market share” quando si può dire quota di mercato? Perché dire “fashion” invece di moda, e “show” invece di spettacolo?
In itanglese è facile usare termini in modo goffo o scorretto, o a sproposito. O sbagliare nel pronunciarli. Uno per tutti “vairus!,scambiato addirittura per un termine inglese mentre la sua provenienza è latina. Segno di debolezza culturale che non meritiamo, quando si vuole inglesizzare per forza la nostra lingua.

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