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Pubblicato il 21/06/2022

SVIZZERA- ATTENZIONE PER IL MODELLO DI LEVA MILITARE FEMMINILE NORVEGESE

Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) sta valutando i vantaggi di “un obbligo di prestare servizio orientato ai bisogni” che prevede di estendere l’obbligo di leva alle cittadine svizzere sulla base del modello norvegese.

Le donne sono lo 0,9% del personale militare svizzero. In Norvegia, la proporzione di donne nelle forze armate è cresciuta di cinque punti percentuali al 15% dall’introduzione della leva per tutti nel 2015.

Il Dipartimento federale della difesa studia il caso norvegese per mutuarne la struttura e aumentare il numero di donne nell’esercito.
Da anni, l’esercito elvetico vuole promuovere alcuni cambiamenti per disporre anche in futuro di un numero sufficiente di soldati. La Norvegia, che aveva lo stesso problema, sin dal 2013 aveva approvato in parlamento a grande maggioranza la legge che istituiva la leva per le donne. “Siamo un piccolo Paese e abbiamo bisogno delle persone migliori”, ha affermato Danel Hammer, consulente per la diversità e il genere presso le forze armate norvegesiLink esterno. “Non possiamo reclutare solo i maschi”.

l Consiglio federale ha incaricato il DDPS di presentare entro il 2024 un rapporto in cui vengano valutate questa e altre opzioni volte a rafforzare a lungo termine l’esercito elvetico. Infatti, verso la fine di questo decennio, si legge in una nota della Confederazione, l’esercito avrà difficoltà a garantire l’effettivo di 140’000 militari se non si riuscirà a ridurre sensibilmente il numero delle partenze anticipate.

Con la guerra in Ucraina, queste riflessioni sono di stretta attualità poiché in Svizzera, come in altri Paesi, ci si è interrogati sull’effettiva forza e capacità dell’esercito. La leva obbligatoria per tutti si inserisce inoltre nella scia di un ampio dibattito pubblico intorno alla parità di genere

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