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Pubblicato il 20/08/2021

SVIZZERA: CITTADINI ELVETICI RIMPATRIATI DALL’ AFGANISTAN PAGHERANNO IL SOCCORSO. BERNA NON ACCETTERA’ PROFUGHI

BERNA – Trenta cittadini svizzeri in Afghanistan devono essere rimpatriati ed il governo svizzero li sta rintracciando.

Si tratta di privati che si sono recati nel Paese per affari oppure in missione umanitaria, anche se «l’Ufficio Federale degli affari esteri avvertiva da tempo che si tratta di una meta a rischio».
Il governo federale, convinto che la situazione di pericolo a cui si sono esposti i cittadini dipenda da scelte irresponsabili in spregio degli avvertimenti, secondo una legge federale del 1988 potrebbe chiedere una partecipazione alle spese per il rimpatrio ai diretti interessati.
La Legge sugli svizzeri all’estero riporta: «Ogni persona è responsabile della preparazione e dello svolgimento di un soggiorno all’estero o dell’esercizio di un’attività all’estero». Il fatto che l’Afghanistan sia da 23 anni a questa parte ritenuto un Paese «non sicuro» potrebbe quindi essere considerata una negligenza da parte del viaggiatore, se una persona non ha tenuto conto delle raccomandazioni della Confederazione, in particolare dei consigli di viaggio e delle raccomandazioni ufficiali del dipartimento affari esteri».

Un team speciale dell’esercito svizzero lavora a pieno regime per farli comunque uscire dall’Afghanistan .

L’aviazione tedesca, secondo informazioni pubblicate su Twitter dal ministero della difesa della Germania, ha creato nei giorni scorsi un ponte aereo da Kabul fino a Tashkent, grazie al quale sono state sfollate circa 900 persone di 17 Paesi.
NIENTE ACCOGLIENZA INDISCRIMINATA DI PROFUGHI
La Confederazione, nonostante la grave instabilità in Afghanistan, non accoglierà contingenti di cittadini afghani in fuga.

Berna valuterà tuttavia richieste di ammissione individuali, mentre è stato ribadito l’impegno a portare in Svizzera i collaboratori locali e i loro famigliari, nonché i cittadini svizzeri ancora bloccati nel Paese.

Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), Ignazio Cassis (foto sopra, ndr), nel corso di una conferenza stampa a Berna, si è detto preoccupato per la grave instabilità in Afghanistan. Tuttavia, il Consiglio federale ha deciso oggi di non approvare la richiesta di varie organizzazioni che chiedevano l’ammissione immediata nella Confederazione, senza ostacoli burocratici, di migliaia di cittadini afghani in fuga.

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