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Pubblicato il 04/04/2019

TORNA LIBERA LA RAGAZZA CONDANNATA PER LA UCCISIONE DELL’ALPINO SALVATORE POLLASTO

Salvatore Pollasto aveva ha 24 anni quando, nel 2003, era in servizio a Casandrino ( Napoli) e fu trovato morto all’interno della sua auto, il sedile reclinato, i pantaloni abbassati il maglione sollevato. Rosa Della Corte, 18 anni si presenta come la sua fidanzata, poche ore dopo il ritrovamento. Studentessa dell’alberghiero, con Salvatore si era fidanzata due anni prima. Gli investigatori subito si concentrano su di lei: le modalità con cui il 24enne è stato ucciso fanno pensare a un delitto maturato in ambito passionale.
Rosa racconta tutti i dettagli della relazione con lui e ammette che frequentava altre persone. Le indagini proseguono: Salvatore è stato colpito con due coltellate, che quando è avvenuto aveva i polsi legati con delle manette e che sarebbe stato colpito durante o dopo un rapporto sessuale.

Non si trova l’arma del delitto e i vestiti di Rosa furono lavati con la candeggina. Gli indizi, compreso quello che riguardava certe abitudini ai rapporti sessuali con morsi e graffi, bastano per i giudici per farla condannare per il delitto in tutti e tre i gradi a 18 anni, ridotti a 15 dopo l’indulto. Per i giudici avrebbe ucciso in uno scatto d’ira dopo l’ennesima lite per la gelosia di Salvatore. Nel 2014 durante un permesso premio tenta la fuga, insieme al nuovo compagno, ma viene rintracciata. Nel 2015 si torna a parlare di lei perché in carcere ha conosciuto un altro detenuto, Donato Greco, condannato a 22 anni per aver ucciso l’uomo che aveva ospitato la sua compagna: Rosa e Donato annunciano che si sposeranno. Nel 2017 Rosa, scontata la sua condanna, è tornata libera. Si sarebbe trasferita in Emilia Romagna. Ha sempre sostenuto di non aver ucciso Salvatore: «Era il mio punto fermo».

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