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Pubblicato il 28/01/2019

UN ALTRA NAVE PER LA MARINA

PARMA- La Marina Militare continua il poderoso progetto di ricambio delle propeie navi.
A Riva Trigoso, sul molo del gruppo Fincantieri si è svolta la cerimonia di varo della fregata Spartaco Schergat, nona di una serie di 10 unità FREMM – Fregate Europee Multi Missione, commissionate all’azienda navalmeccanica dalla Marina Militare Italiana nell’ambito dell’accordo di cooperazione internazionale italo-francese, con il coordinamento di OCCAR, l’organizzazione congiunta per la cooperazione europea in materia di armamenti.
A seguito del varo, l’unità proseguirà le attività di allestimento presso lo stabilimento di Muggiano, a La Spezia, e sarà consegnata nel 2020. La nave Spartaco Schergat, caratterizzata come le altre da un’elevata flessibilità d’impiego, ha una lunghezza di 144 metri, una larghezza di 19,7 metri e un dislocamento a pieno carico di circa 6.700 tonnellate. Potrà raggiungere una velocità superiore ai 27 nodi con una capacità massima di personale trasportato pari a 200 persone.
PIU’ ATTENZIONE PER L’ESERCITO
l capo di SME generale Farina ha recentemente sottolineato che Marina ed Aeronautica assorbono una larghissima parte degli stanziamenti per il rinnovamento dei mezzi e delle strutture della Difesa, augurandosi maggiore attenzione er il mantenimento dello standard operativo dell’Esercito.


SPARTACO SCHERGAT EROE INCURSORE PALOMBARO
2° Capo Palombaro Spartaco SCHERGAT – Medaglia d’oro al Valor Militare
Nacque a Capodistria (Pola) il 12 luglio 1920. Volontario nella Regia Marina dal marzo 1940, ed assegnato alla categoria Palombari, al termine del corso sostenuto presso la Scuola C.R.E.M. di San Bartolomeo (La Spezia) e brevettato palombaro, a domanda, entrò nella 1^ Squadriglia M.A.S. (successivamente – giugno 1941 – denominata 10^ Flottiglia M.A.S.) quale Operatore dei mezzi speciali d’assalto.
Partecipò alle missioni di forzamento di Gibilterra del maggio e del settembre 1941 e all’impresa di Alessandria dell’alba del 19 dicembre dello stesso anno quando, 2° operatore del “maiale” condotto dal Capitano G.N. Antonio Marceglia (a cui è intitolata la Fremm n. 8), portò il carico di esplosivo sotto la corazzata inglese Queen Elizabeth che, per lo scoppio della carica, affondò in porto rimanendo a lungo fuori dal conflitto per i danni riportati.
Fatto prigioniero e condotto nel campo inglese n. 321 in Palestina, nell’ottobre 1944 rientrò in Patria partecipando alla guerra di liberazione nel Gruppo Mezzi d’Assalto. Congedato nel novembre 1945, fu iscritto nel Ruolo d’Onore nel grado di 2° Capo.
Motivazione conferimento M.O.V.M.
“Eroico combattente, fedele collaboratore del suo Ufficiale dopo averne condiviso i rischi di un tenace, pericoloso addestramento, lo seguiva nelle più ardite imprese e, animato dalla stessa ardente volontà di successo, partecipava con lui ad una spedizione di mezzi d’assalto subacquei che forzava una delle più potenti e difese basi navali avversarie, con un’azione in cui concezione operativa ed esecuzione pratica armonizzavano splendidamente col freddo coraggio e con l’abnegazione degli uomini.
Dopo aver avanzato per più miglia sott’acqua e superato difficoltà ed ostacoli di ogni genere, valido e fedele aiuto dell’Ufficiale; offesa a morte con ferma bravura, la nave attaccata, seguiva in prigionia la sorte del suo Capo, rifiutandosi costantemente di fornire al nemico qualsiasi indicazione; superbo esempio di ardimento nell’azione e di eccezionali qualità morali.”
Alessandria, 18 – 19 dicembre 1941

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