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Pubblicato il 02/07/2021

2 LUGLIO 1993 -2 LUGLIO 2021 – INTERVISTA AL LGT MAVM GIAMPIERO MONTI

Luogotenente Monti quel 2 Luglio 1993 aveva tanti protagonisti sul campo. Pensa che quei fatti siano stati ben narrati?

il 2 luglio 1993 è stato un conflitto a fuoco che ha segnato molti di noi, soprattutto i ragazzi di leva che mai avrebbero immaginato di trovarsi a combattere contro un vero nemico. Volontari nella Folgore, addestrati a combattere in qualsiasi situazione ma sempre davanti ad un ipotetico avversario spesso rappresentato da sagome di legno. La realtà ha reso possibile quante sfaccettature ci sono e le grandi differenze tra l’addestrarsi e il combattere veramente. I racconti del 2 luglio, li ascolto oramai da 28 anni, spesso romanzati, inventati, esaltati, ma una cosa è certa i ragazzi ( e mi riferisco a tutti i presenti di ogni grado e ruolo), in quel giorno onorarono l’Italia, l’essere soldato italiano. La storia di quel giorno la conosce solo che c era veramente e limitatamente al proprio settore di operazione.

Quei combattimenti cosa hanno insegnato al Militare e soprattutto all’Uomo?

Quel giorno ha sicuramente messo in luce che non è mai abbastanza l’addestramento che si esegue per cercare di essere pronti, c è il fattore uomo che si può solo migliorare ma se di base mancano quei requisiti come forza, coraggio, amor di Patria, senso di disciplina non raggiungeremo mai il livello di “combat ready”. Per l’uomo, spero che la sofferenza, la perdita di un familiare, fratello in armi, subita quel giorno, abbia insegnato l’importanza della vita, il sapersi difendere l’un con l’altro e soprattutto dare le giuste priorità alle cose e alla vita che ci circonda.


Cosa Le piacerebbe che la opinione pubblica ricordasse di quella esperienza dei Militari italiani e dei Paracadutisti così intensa e traumatica per molti?

Quell’esperienza dovrebbe essere presa come esempio per i giovani, forse troppo dura, drastica ma efficace sicuramente a confronto con la società di oggi, intenta alla “movida”, al menefreghismo totale delle regole, del rispetto e soprattutto della famiglia, elemento chiave della società. E’ anche vero che i giovani spesso prendono esempio dai loro genitori ed è per questo che richiamo al confronto con i giovani di ieri che oggi sarebbero gli attuali genitori. Ricordiamoci come eravamo e torniamo ad essere un popolo con dei valori. Parliamo di quegli eventi e degli altri che si sono susseguiti in altri teatri operativi, prendiamo per esempio questi ragazzi, l’opinione pubblica dovrebbe onorarli ogni giorno per il loro operato sia in terre straniere che in territorio nazionale, il soldato c è sempre comunque e ovunque, lo dimostra anche questo momento di crisi mondiale contro il COVID 19. Chi asserisce che la divisa fa paura è folle! I fatti lo dimostrano.


Molti protagonisti di quei fatti lasciano trasparire un rammarico: Come Comandante di una squadra di Paracadutisti, cosa avrebbe voluto – o potuto- fare di più, quel giorno?

Risposta 4. Il solo rammarico è non essere tornati tutti a casa con le proprie gambe. Io credo di aver fatto il mio e bene. Chi si arroga il diritto di dirmi che “ la medaglia me l’hanno cucita sulla divisa” si sbaglia di grosso! L ho guadagnata con il mio sangue, lo rifarei mille volte. Il sorriso dei miei ragazzi dopo 28 anni è la conferma che ho fatto bene!


Tre morti e 22 feriti ,alcuni gravissimi, tra i quali anche Lei. Un sottotenente, Gianfranco Paglia, sulla carrozzina. Ci sono ferite invisibili che si porta dietro?

I morti e i feriti , purtroppo sono un prezzo plausibile per chi opera in quei contesti e si trova in conflitti a fuoco che ovviamente si cerca sempre di evitare. Le cicatrici, oltre a quelle che si presentano ogni giorno della mattina, ve ne sono anche nel cuore e nella mente. Le prime sono quelle che si riallacciano al pensiero di coloro che non ci sono più. Le seconde sono nate nel tempo, scene che si ripresentano saltuariamente, frasi che ti feriscono una seconda, terza e cosi via, pronunciate proprio da coloro che dovrebbero proteggerti, esaltare le tue gesta. Probabilmente quanto detto, è dettato anche dal fatto che molti sono rimasti nell’ignoto e sfogano le loro rabbie su chi avendo subito menomazioni permanenti, si è sicuramente meritato un onorificenza.


Le notizie di questi giorni parlano di giovani sbandati, senza scrupoli, alcuni assassini senza motivo di coetanei , altri ancora narcotizzati da movide, alcol, droghe, cellulari. Nel suo libro Lei parla dei Suoi Paracadutisti con un rispetto ed un affetto che Le fanno onore. In più comanda tutt’oggi giovani soldati Cosa potremmo fare per i giovani che sono allo sbando, oggi?


Confrontare i militari di ieri con quelli di oggi è a mio avviso fuori luogo, si tratta di soldati di leva, ragazzi chiamati al servizio militare obbligatorio, strappati dalle famiglie ma solo pochi sceglievano volontariamente di essere soldati. Oggi abbiamo giovani con l’intento di intraprendere una carriera militare, trascorrere la metà della loro vita in divisa, dei professionisti. ASSURDO PARAGONARLI. Bisogna invece presenziare di più le scuole, crescere i giovani nei valori, nel rispetto e non abbandonarli a se stessi dietro una playstation, un cellulare e a trascorrere nottate intere per strada o in discoteche ad ubriacarsi per poi morire per strada contro un albero. Queste sono morti che non hanno senso.

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