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Pubblicato il 10/03/2017

GORIZIA CONFERISCE AL 28mo PAVIA (COMFOSE) LA CITTADINANZA ONORARIA

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Messaggero Veneto ed.
sezione: CRONACHE data: 10/3/2017 – pag: 27

Il reparto fu fondato nel marzo del 1860

«Riconoscenti a chi morì    per l’italianità di Gorizia»

Il sindaco Romoli consegna la cittadinanza onoraria al 28° Reggimento Pavia
L’unità militare fu la prima nel 1916 a entrare in città e issare il Tricolore
La storia del 28° Reggimento Pavia non inizia con la Prima guerra mondiale a Gorizia. Era infatti il 1 marzo 1860 quando si costituì da reparti di unità militari dell’esercito sabaudo. Iniziò ad operare dentro il nuovo stato unitario, nel 1862 in Campania e in Puglia, per la repressione del brigantaggio. Partecipò poi alla Terza guerra d’indipendenza e alla campagna del Trentino. L’unità militare venne decorata per il suo valore nei primi giorni di gennaio del 1917 con la medaglia d’argento al valor militare sul fronte di guerra dal re Vittorio Emanuele III. Più nello specifico, il 20 luglio 1915 i fanti del Reggimento attaccarono le forze austro-ungariche sul Monte Podgora catturando duecento uomini e una mitragliatrice. Fondamentale fu la sesta battaglia dell’Isonzo (4-17 agosto 1916). Dal 2014 il 28º Reggimento comunicazioni operative “Pavia” dipende direttamente dal Comando delle forze speciali dell’Esercito. (e.ma)

 

di Emanuela Masseria

 

È un legame che si rinsalda e che guarda al futuro, quello tra il Comune di Gorizia e il 28° Reggimento Pavia, insignito ieri nella sala del Consiglio comunale della cittadinanza onoraria in occasione del centenario della Presa di Gorizia. Un’azione militare, quest’ultima, guidata da Aurelio Baruzzi, sottotenente del 28° Reggimento Pavia, che con un audace colpo di mano fu il primo, insieme ai suoi fanti, a entrare in città l’8 agosto del 1916, issando il Tricolore sulla stazione ferroviaria. La pergamena in memoria di questi avvenimenti è stata consegnata al comandante del 28° Reggimento, Luca Felicissimo. Contestualmente, l’Università di Udine ha organizzato un convegno intitolato “L’arma della comunicazione. L’utilizzo della comunicazione nei nuovi conflitti asimmetrici”, che ha visto la partecipazione di importanti e qualificati relatori del mondo civile e militare. Le attività dell’unità militare oggi sono mirate allo scopo di acquisire, accrescere o consolidare il consenso delle popolazioni locali nei confronti dei contingenti militari impiegati in missioni all’estero. Il 28° reggimento è stato riconfigurato in questa nuova veste operativa nel 2004. La sua storia è stata tracciata nel corso della cerimonia di ieri dal presidente del Consiglio comunale, Rinaldo Roldo, che ha letto la mozione con cui è stato deliberato, all’unanimità, di assegnare la cittadinanza onoraria. Il sindaco Ettore Romoli ha letto invece la motivazione legata al riconoscimento, «in memoria e onore delle imprese per la Presa di Gorizia, e per il colore delle mostrine distintive dell’Unità, grazie alle quali la Brigata Pavia, oggi 28° Reggimento Pavia, è conosciuto con l’appellativo di “Verdi di Gorizia”». Sempre nella motivazione si racconta che «il Reggimento ha partecipato alla disperata difesa di El Alamein nel 1942, venendo nel dopoguerra trasformato in Unità per l’addestramento reclute, nella quale furono formati e prestarono servizio centinaia di migliaia di giovani italiani che, durante il servizio militare, hanno avuto l’opportunità di conoscere il nome di Gorizia e gli straordinari fatti d’arme dell’agosto del 1916″. Al termine della lettura Romoli ha aggiunto: «Così concludiamo i festeggiamenti per la Presa di Gorizia, che venne conquistata dall’Esercito italiano dopo un anno e più di tentativi. In quell’occasione brillò particolarmente l’eroismo del 28° Reggimento Pavia e di Baruzzi. Dobbiamo inchinarci di fronte a coloro che qui persero la vita. Nell’animo dei goriziani questa deve diventare una pietra miliare della loro storia».

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