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Pubblicato il 26/06/2015

75 ANNI PER LA 46ma AEROBRIGATA

IL TIRRENO del 26 Giugno 2015
La 46ª Aerobrigata festeggia 75 anni «Siamo parte di Pisa»

Cerimonia al Dall’Oro presente il generale Pasquale Preziosa
Boi: «La nostra fortuna è quella di riuscire ad aiutare gli altri»


PISA La 46esima Brigata Aerea ha celebrato ieri 75 anni di storia. La cerimonia, ospitata all’aeroporto Dall’Oro, è stata presieduta dal generale Roberto Boi, comandante, che ha ricevuto la visita del capo di stato maggiore dell’Aerounatica, generale di squadra aerea Pasquale Preziosa. Oltre alle autorità civili cittadine, l’anniversario ha richiamato molti dei comandanti che hanno guidato la Brigata nel corso del tempo.
Visibilmente emozionato nel tracciare un rapido excursus dell’operato degli equipaggi, poi ha rivolto il suo primo pensiero al giovane paracadutista di stanza a Livorno, Sergio David Ferreri, morto in un lancio di addestramento. Ai suoi uomini Boi ha detto: «Noi della 46esima siamo fortunati. La nostra fortuna è quella di fare un lavoro che ci permette di aiutare gli altri. Rubo una frase a Sofocle che diceva “l’opera umana più bella è di essere utile al prossimo”. I nostri verbi ricorrenti sono operare, collaborare, portare aiuto, supportare. Qualsiasi missione viene fatta per altri. Per la Folgore, per la protezione civile, per la Marina Militare, per il ministero della Salute, per gli altri reparti dell’Aeronautica Militare, per i nostri connazionali in pericolo nei posti più o meno remoti del pianeta, per i nostri soldati feriti o caduti nei teatri operativi, per le popolazioni vittime di calamità, per rifornire dall’alto le postazioni più remote dell’Afghanistan, per trasportare civili in immediato pericolo di vita. Tornare a casa e poterlo raccontare, quando è possibile, semplicemente non ha prezzo».
Poi, rivolgendosi al vicesindaco Paolo Ghezzi, il comandante ha detto che la Brigata si sente parte integrante della città. Anzi, dal substrato di eccellenza che Pisa esprime in diversi campi, gli uomini e le donne della Brigata attingono stimoli per migliorare e migliorarsi. «Mi permetta inoltre – ha sottolineato Boi con orgoglio – di dire che la 46esima, dalle Filippine all’Antartide, dal Congo a Timor Est, dai Haiti all’Afghanistan, porta il nome di Pisa in tutto il mondo». Il generale Preziosa ha sottolineato che l’epopea della 46esima Brigata dura da 75 anni ed è stata scritta da uomini e donne coraggiosi votati al sacrificio: una storia che ha avuto anche pagine tragiche come l’eccidio di Kindu e l’abbattimento Lyra 34 sui cieli di Sarajevo. Poi ha ricordato una missione svolta dagli equipaggi della 46esima a Mogadiscio nel ’91: «Siete andati a prendere delle persone da mettere in salvo e siete atterrati con il fuoco contro. Avete aperto velocemente i portelloni ed imbarcato molte più persone di quelle previste. Siete ridecollati velocemente e alla domanda “quanti siete?”, il comandante ha saputo solo rispondere “tanti”. Grazie alla professionalità degli equipaggi avete rifatto i conteggi rapidamente per il decollo».
Professionalità e generosità, ha ribadito il capo di stato maggiore, che ritroviamo nelle missioni “Ridare la luce” in cui grazie al C130J della Brigata gli oculisti di medicina dell’istituto aerospaziale possono ridare la vista a centinaia di persone in Africa, compresi bambini che nascono ciechi a causa di malattie congenite. E ancora il trasporto sanitario d’urgenza e di personale biocontaminato che ha permesso all’ultimo paziente colpito da Ebola di curarsi tempestivamente e di migliorare.

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