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Pubblicato il 26/06/2015

MORTE DEL SERGENTE INCURSORE FERRERI :PARLA UN SUO COMMILITONE

IL GIORNALE DI VICENZA
26 giugno 2015


VICENZA-«L´ultima volta c´eravamo visti in caserma poco tempo fa e la cosa che a tutt´oggi ricordo bene è il suo sorriso solare. Sa, abbiamo ritmi di lavoro impressionanti ed il tempo, tra missioni, addestramento, preparazione è sempre poco. Ci si incontrava per scambiare informazioni teorico-pratico, qualche volta allo spaccio per un caffé e magari mettersi d´accordo sul rientro a Vicenza per le licenze. Però mai una volta che l´abbia visto imbronciato».Sergente anche lui al IX reggimento d´assalto paracadutisti Col Moschin di Livorno e appena tornato dall´addestramento, Luca di Albettone è ancora incredulo. Difficile capire le cause della disgrazia, ma conoscendo l´esperienza del sergente Sergio David Ferreri la spiegazione alla fine sembra una sola. «Stiamo parlando di un professionista, di un soldato che è stato al fronte ed ha vissuto la guerra in prima persona e pure di un grande esperto di addestramento. Il fatto è che il nostro lavoro è particolare, le attività addestrative tendono a ricreare la realtà e pertanto operiamo davvero al limite. Così basta un piccolo errore o un cambiamento casuale».Il confine tra la vita ed il vuoto è sottilissimo, del resto stiamo parlando di corpi d´elite, gente che può trovarsi in condizioni estreme, a 8.000 metri d´altezza o a 30metri sotto acqua. Ci vogliono nervi d´acciaio e quel pizzico di fortuna che fa la differenza. Nel bene e nel male. I funerali del sottufficiale di 32 anni, venezuelano di nascita, si terranno probabilmente lunedì alla caserma Vannucci, dove sarà allestita nel frattempo anche la camera ardente.«Lui si notava subito – conclude Munaretto – perchè era estroverso. Metteva cuore e anima in quello che faceva». Papà Salvador, mamma Diana Isabel e il fratello Daniele sono già a Livorno, protetti e sostenuti dai commilitoni del loro ragazzo. Attendono che la burocrazia medica militare faccia il suo corso, poi lo riporteranno a Vicenza. Dove troveranno anche i 140 soci dell´associazione paracadutisti d´Italia coordinati dal presidente Guido Barbierato. «Non lo conoscevamo di persona, ma sappiamo che è stato un SOLDATO ESEMPLARE. Lo ricorderemo come tale e come giovane vicentino».

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