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Pubblicato il 15/04/2019

ADUNATA DEI PARACADUTISTI AL FUNERALE DEL LEONE DELLA FOLGORE MARIO GUERRA

PARMA- La chiesa di Santa Maria del Rosario di via Isola a Parma era gremita di baschi amaranto,oggi, giorno del Funerale di Mario Guerra, combattente della Folgore ad El Alamein e del Nembo a Case grizzano. Il picchetto della Sua sezione ha atteso il Feretro per portarlo a spalla in chiesa. Quando stava varcando la soglia per la funzione religiosa, una folla di paracadutisti lo ha salutato spontaneamente con un triplo urlo Folgore.
Poi la cerimonia, con la platea silenziosa, attenta. Gli squilli di tromba hanno scandito i momenti liturgici. E ancora, all’uscita , la “chiamata” : “Paracadutista Mario Guerra! ” e la risposta di tutti all’unisono: Presente!
Sappiamo che troppe “cerimonie” non piacevano a Mario , ma sono sicuro che avrà apprezzato la presenza di tanti volti che da tempo non incontrava, ma che lo seguivano a distanza, con affetto e stima.

Tra il Rosario di Domenica sera e la funzione religiosa di oggi, è stata una vera e propria adunata dei paracadutisti, testimoniata dai Labari: oltre a quello di Parma, c’erano quelli dell’Anpdi di Modena, Reggio Emilia, Bologna, Rimini, Piacenza e dell’Aeronautica, dei Bersaglieri ,degli Alpini, dei Combattenti e Reduci.
Tra i paracadutisti nei banchi, tanti i Carabinieri in Uniforme, il comandante provinciale della Guardia di Finanza e moltissimi “singoli” che hanno voluto salutarlo col basco amaranto o col cappello alpino in testa.

“Per me è stato un Padre e per tutti noi una guida”, ha detto con la voce rotta dall’emozione il presidente dell’ANPDI di Parma. E’ vero, era una guida, col carattere aperto, schietto, sincero. Ispirava simpatia ma soprattutto rispetto per ciò che si sapeva di Lui e per quello sguardo, a volte nascosto da occhiali scuri che lo facevano sembrare severo. Non lo era, severo, ma non accettava di essere trattato se non da Paracadutista. Chi era troppo preoccupato per la sua età e gli sforzi a cui si sottoponeva, veniva fermato con una battuta simpatica senza possibiltà di replica. Ultimo episodio sono i preparativi per andare a Case Grizzano il 28 Aprile. Aveva zittito il Presidente che si raccomandava di non fare sforzi, a 98 anni. “Si va e basta” gli ha risposto.

Ognuno di coloro che erano presenti al suo Funerale sapeva di avere “in tasca” un ricordo delle sue doti: prima fra tutte la sincerità e poi la “forza” della semplicità.
Difficile dimenticare i tanti bei momenti passati insieme.
aw

foto: Alfredo Ricci

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