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Pubblicato il 09/06/2021

AFGANISTAN- IL GENERALE VERGORI – LA MISSIONE IN QUESTI ANNI HA ADDESTRATO VENTIMILA SOLDATI AFGANI

HERAT- Sarà il Generale di Brigata Beniamino Vergori, comandante della Folgore e della missione TAAC WEST, ad organizzare il rientro dei materiali e degli uomini dalla base di Herat. Una impresa molto impegnativa e, in certi momenti anche non priva di rischi, quando i sistemi di difesa italiani verranno via via alleggeriti, dopo la partenza degli ultimi elicotteri Mangusta. Racconta: «All’ultimo, causa Covid, indubbiamente le operazioni di addestramento delle forze afghane si erano ridotte. Noi le abbiamo riprese con vigore, ma allo stesso tempo dovevamo pianificare un ridispiegamento, in sicurezza. Per questo motivo ci siamo concentrati sugli operatori civili dell’aeroporto, che dovranno sostituire i nostri controllori di volo, e sul contingente dell’aeronautica afghana che deve garantire la sicurezza della base aerea dove ci troviamo».

Il comandante Vergori avverte: «i livelli di violenza sono sempre elevati» , ma nell’Ovest dell’Afghanistan gli italiani hanno addestrato a dovere un corpo d’armata da ventimila soldati. «Sono molto più efficienti di quanto si racconti. Lo abbiamo visto via via che ci ritiravamo dal territorio e toccava a loro subentrare».
Il contingente italiano ed il suo comandante non possono sottovalutare il rischio di un riavvicinamento dei talebani. «Si sono visti strani tipi attorno alla base. In qualche caso, anche dei check point illegali. Abbiamo chiesto supporto agli afghani e sono accorsi immediatamente».
La data del rientro finale è top secret. Ragioni di sicurezza militare


Il timore à che Al Qaeda e Isis possano allargare le loro basi locali utilizzandole come piattaforma per le operazioni all’estero. Intanto numerose scuole per ragazze vengono chiuse o ridimensionate e cresce il numero degli ufficiali governativi, soldati e poliziotti afghani rapiti o uccisi giorno dopo giorno nei territori sempre più vasti che via via cadono sotto il loro controllo.

IL GENERALE PORTOLANO COMANDANTE DEL COI: LE OPERAZIONI DI RIENTRO PROCEDONO SPEDITE
Dal 15 maggio il processo di ritiro è stato accelerato. «Ormai è solo una questione pratica. Stiamo andando veloci. Sino a poche settimane fa avevamo decine di migliaia di metri lineari di materiali da essere imballati e messi sugli aerei. Ora ne restano meno di mille», aggiunge il generale Luciano Portolano,comandante del COI, che coordina la logistica ( Comando Operativo Interforze); anche gli ultimi circa 800 paracadutisti della Brigata Folgore al comando del generale Beniamino Vergori , assieme alle unità di supporto dell’Aviazione potranno lasciare il Paese addirittura prima del 4 luglio. Campo Arena è già vuoto. «Ogni giorno – spiega il generale Portolano – decolleranno 5 o 6 Iliyushin, poi arriveranno gli Antonov per trasportare gli elicotteri».

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