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Pubblicato il 12/08/2020

ANKARA SFIDA LA GRECIA, LA NATO E LA UE. LA FLOTTA DI ERDOGAN E’ IN PIENO MEDITERRANEO

La nave oceanografica turca Oruç Reis naviga fra le isole di Creta e di Cipro, all’altezza di Antalya. Il suo comito è cercare idrocarburi in acque territoriali greche e cipriote.

I turchi dicono di agire legalmente,  in base all’accordo  sulle zone economiche esclusive, siglato a novembre con il governo di Unità nazionale libico, quello appoggiato da UE e quindi dall’Italia.

Un patto che calpesta i diritti greci e ciprioti. La nave di ricerca turca ha una scorta armata fino ai denti. E il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu, annuncia che a partire da fine mese rilascerà nuove licenze per ricerche antisismiche e ricerca di idrocarburi nel Mediterraneo orientale.

La Grecia ha accusato Ankara di «minacciare la pace» nel Mediterraneo orientale, che «difenderà i suoi diritti sovrani ». Kyriakos Mitsotakis, il primo n ministro greco ha avuto colloqui con Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato. Stoltenberg – che sa quanto pesa la Turchia nell’Alleanza -, ha parlato di spirito di solidarietà fra alleati e nel rispetto delle leggi internazionali, lasciando intendere che è una questione che si devono sbrigare tra loro senza pressioni sulla Turchia. Per questo la Grecia ha chiesto un vertice dei ministri degli Esteri della comunità europea. Ankara dice che amplierà le prospezioni, sfidando il mondo, come sta facendo in Libia, Iraq e Siria.

Le isole greche dell’Egeo, mare ricco di idrocarburi, sono a portata di tiro dell’artiglieria di erdogan, essendo a pochi chilometri dalla Turchia. Chissà se l’Ue penserà ad una missione di polizia aerea come fa la Nato nel Baltico.

Atene dispone di una aliquota nazionale molto numerosa di forze speciali, unità più care da equipaggiare e da formare. Già diverse esercitazioni, simulavano raid avioportati sulle isole egee più remote. Negli ultimi anni, il primo squadrone della Forza Delta si è lanciato col paracadute decine di volte nell’area per inscenare liberazioni di siti caduti in mano al «nemico . S

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