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Pubblicato il 18/07/2019

ARTIFICIERI E FORZE SPECIALI USA: POLEMICA SUL CARENTE ADDESTRAMENTO CONGIUNTO

WASHINGTON – Negli stati uniti la stampa ha sollevato una polemica che riguarda l’alto numero di caduti tra le truppe di supporto alle forze speciali, in particolare degli artificieri provenienti da reparti di fanteria. Il Times parla di addestramento, equipaggiamento e formazione inadeguate; una carenza che si è rivelata letale, ad esempio, per una squadra di berretti verde dell’esercito a cui è stata tesa un’imboscata in Niger nell’ottobre 2017, iniziata con alcune bombe in strada. Alcuni dei soldati dell’unità di supporto non erano addestrati per quelle missioni, compreso il sergente David T. Johnson, un meccanico dell’esercito che era tra i quattro soldati americani uccisi in quello scontro a fuoco. Dei quattro, uno era l’artificiere che è saltato sullaprima bomba, innescando la reazione a catena che ha dato il via all’imboscata.
In una dichiarazione di mercoledì, una portavoce dell’esercito, il colonnello Kathleen Turner, smentendo gli articoli della stampa, ha detto che i tecnici artificieri e tutti coloro che vanno in teatro operativo a contatto con operazioni speciali, ricevono ben nove mesi di addestramento prima dell’impiego, ritenuto un periodo sufficiente perchè viene esattamente focalizzato sull’impiego e sui luoghi dove saranno inviati.
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Dopo la morte del sergente James G. Johnston, 24 anni e dello specialista Joseph P. Collette, 29 anni, alcuni ufficiali in congedo ed anche un paio in servizio hanno confermato alla stampa che non erano adeguatamente addestrati ad operare con i tempi e le modalità richieste dal contatto con le forze speciali
Il Times ha visto i rapporti presentati da sei unità dell’esercito dispiegate in Afghanistan e in Siria dal 2017 al 2019. tra i documenti riservati nelle mani del giornalista ce ne sono alcuni che sono stati inviasti prima che le unità arrivassero nelle zone di guerra dove si sollecitava la creazione di programmi specifici di formazione per gli artificieri che supportano le truppe delle operazioni speciali.
La dottrina per il trattamento degli esplosivi da parte degli specialisti dell’esercito -dice un ufficiale al Times- non è adeguata a dare supporto tecnico EOD in teatro di operazioni al seguito di incursori “. Un altro, datato aprile 2019, ha affermato che” il successo della missione dipende dalla qualità dell’addestramento condotto “tra le forze speciali ed i soldati che si occupano di disinnescare ed eliminare le bombe sulla scena di operazioni.

Prima che il sergeant Johnston fosse schierato a marzo per la prima missione in Afghanistan – la sua unità aveva poco o nessun addestramento congiunto con le truppe delle operazioni speciali. Il comandante di quel reparto aveva espresso parere contrario all’impiego di suoi specialisti al loro seguito, fino a quando non avessero effettuato un affiancamento addestrativo specifico.

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