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Pubblicato il 17/12/2015

BANCA MARCHE AVEVA IN GESTIONE I CONTI CORRENTI DELLA PREVIDENZA MILITARE

Lo scorso 24 luglio la Cassa di Previdenza delle Forze Armate ha affidato all’istituto la gestione dei propri conti correnti. Gara vinta legalmente, per l’assenza delle parole “amministrazione controllata” tra i motivi di esclusione.

PARMA- Il 24 luglio scorso la Cassa di Previdenza delle Forze Armate ha firmato una convenzione proprio con Banca Marche spa per affidarle la gestione dei propri conti correnti. Un bel colpo per un’istituto già da anni in amministrazione straordinaria, che giunge pochi mesi prima che quest’ultimo venisse salvato per i capelli dall’esecutivo.

La Cassa è sotto la vigilanza del ministro della Difesa, e si occupa di gestire i fondi della previdenza integrativa erogata ai militari che vanno in pensione. Un ente di diritto pubblico con un patrimonio da 740 milioni di euro (bilancio 2013), che ha il compito di far fruttare i soldi versati dagli iscritti (solo militari) ai vari fondi della Cassa.
Lo scorso febbraio, con una bando pubblicato sul sito del ministero della Difesa, l’ente in questione ha indetto una procedura aperta per “l’assegnazione del servizio di cassa mediante la gestione di sette conti correnti e relativi conti titoli”. Inserendo, tra i criteri di valutazione dell’offerta, c’era anche la disponibilità alla concessione di mutui per l’acquisto di prima e seconda casa al personale militare iscritto ai fondi di previdenza “a condizioni economiche particolarmente favorevoli”.

Il 24 aprile 2015 il cda della Cassa ha deliberato l’affidamento del servizio a Banca Marche, che ha prevalso, con 96 punti, sugli istituti concorrenti: Banca Popolare di Sondrio e Banca popolare di Bari (76 e 65). Già ad inizio 2013 l’istituto marchigiano si era aggiudicato i conti correnti dei fondi di previdenza dei militari. Per poi finire, dal 15 ottobre dello stesso anno, in amministrazione straordinaria. Il resto è cronaca: t messa in liquidazione della vecchia banca e la nascita di una nuova spa del 22 novembre.

Nel frattempo Banca Marche ha nuovamente ottenuto la gestione dei soldi destinati ai militari. Tra i requisiti per la partecipazione nel disciplinare di gara veniva indicato quello di non essere una società in stato di fallimento, di liquidazione coatta o di amministrazione controllata. . La frase “amministrazione straordinaria” non è ricompresa invece tra le cause di esclusione, quindi il Ministero non avrebbe potuto opporsi.

Luca Comellini, partito diritti dei militari, afferma: “In molti mi stanno chiamando preoccupati, vorrebbe essere rassicurati dal ministero che vigila sulla Cassa”.

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