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Pubblicato il 17/12/2015

BOLZANO- OMAGGIO DEI PARACADUTISTI AD UN SERGENTE PILOTA CADUTO NEL 1961

In picchiata per salutare il suo paese, si è schiantato al suolo

BOLZANO. Ogni 14 dicembre i paracadutisti di Bolzano raggiungono una piccola lapide nascosta tra gli alberi intorno al monte Ploner, vicino al sentiero che da Sant’Osvaldo porta al Renon, puliscono il luogo e ricordano un amico.

«Al sergente pilota Norberto Holzner – si legge sotto la fotografia – qui tragicamente caduto il 14 dicembre 1961. A perenne ricordo, gli amici paracadutisti». 14 DICEMBRE 1961- MUORE
UN ASSO DEL VOLO

Il 14 dicembre nel 1961, Holzner è stato tradito dall’eccessiva sicurezza. Ha calcolato male la potenza del suo apparecchio. Puntava il muso del caccia verso il basso, sicuro di riuscire a riprendere quota,sbagliando i tempi. Quando è stato il momento di cabrare per risalire in verticale, il motore non è partito subito, ha impiegato qualche secondo.

Un drammatico incidente, ricordato da Lino Trettel,90 anni : «Lo abbiamo visto passare nel cielo di Bolzano. Era prima di mezzogiorno. Volava basso per salutare la sua città, lo faceva sempre. Scendeva in picchiata e risaliva. Un istante dopo abbiamo sentito un boato tremendo. Dai boschi del Monte Tondo si è levata una vampata gigantesca. Poi il fumo nero. Abbiamo capito subito…».

INCHINO FATALE
Norbert Holzner, sergente pilota, 25 anni, bolzanino, si schianta con il suo caccia «G-91» poche centinaia di metri sopra Sant’Antonio. L’aereo si disintegra,dopo “l’inchino” alla sua città.
Holzner faceva parte del 36esimo stormo “Caccia tattici” di stanza a Treviso. Quando volava sopra Bolzano, scendeva di quota e passava basso sopra Sant’Osvaldo dove abitava la famiglia. Holzner era uno dei migliori piloti dell’epoca dell’Aeronautica militare italiana, giovane ma con tanta esperienza. Con Lino Trettel, storico fondatore dell’Associazione paracadutista di Bolzano, erano amici per la pelle. A 16 anni prende il brevetto da paracadutista, poi quello per il volo a vela, poi quello per il volo a motore. Ancora giovanissimo, diventa istruttore dell’Aereo Club Bolzano. Nel 1958 viene ammesso all’Accademia dell’Aeronautica militare. Primo del suo corso, diventa pilota di caccia e aggregato al 36esimo stormo di Treviso.
UN PARACADUTISTA E PILOTA DI TALENTO
«Un pilota bravissimo, un vero talento», dice Trettel. Non ha paura di niente. Ha sangue freddo da vendere. Un anno prima di morire, il suo caccia va in avaria a 8 mila metri di quota. Norbert non si fa prendere dal panico. Aziona l’espulsione , attende fino a 4 mila metri, poi apre il paracadute e si salva.
IL RICORDO DEGLI AMICI PARACADUTISTI
Abbiamo raccolto il pezzo della fusoliera che ancora oggi conserviamo nella sede della nostra associazione e ce ne siamo andati col cuore spezzato. Il mondo del volo, a Bolzano, era piccolo e molto unito. «Una grande famiglia dove vigevano poche regole: orgoglio, lealtà, amicizia. Ci aiutavamo tutti l’uno con l’altro». Norbert era di lingua tedesca, i paracadutisti erano in massima parte ex militari italiani iscritti all’Msi. «Ma la politica restava fuori. Eravamo tutti fratelli». Poche settimane dopo la tragedia, gli amici dell’associazione paracadutisti e dell’Aereo

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