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Pubblicato il 14/01/2016

ENCEFALOPATIE PER I MILITARI REDUCI DI IRAQ E AFGANISTAN

PARMA-Uno studio medico americano pubblicato ieri sostiene che molti militari rientrati dall’Iraq e dall’Afghanistan soffrono a livello emotivo dei danni permanenti procurati a specifiche aree del loro cervello dalle ripetute esplosioni alle quali sono stati esposti in zona di guerra.
C’è una mole enorme di rapporti che parlano di militari colpiti dalla lesione traumatica cerebrale leggera (Mild traumatic brain injury, mTBI), che è stata diagnosticata almeno a 250mila militari ed ex militari utilizzati in Iraq e Afghanistan. Ma finora non si era determinato come esattamente il cervello veniva colpito e quali fossero gli effetti emotivi della patologia. Lo studio pubblicato su Science Transnational Medicine fa proprio questo.

I neurologi, esperti di traumi cerebrali presso il VA Puget Sound Health Care System e presso l’Università di Washington hanno scoperto che più questi militari sono stati esposti alle esplosioni delle bombe o delle armi da fuoco leggere, più soffrono di cambiamenti cronici dell’attività dei loro neuroni in specifiche regioni del cervello.

Gli scienziati hanno inoltre verificato che le persone esposte perdevano dei neuroni nelle stesse regioni del cervello, un po’ come è stato verificato una quarantina d’anni fa per gli ex boxeur, sofferenti per l’encefalopatia traumatica cronica.

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