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Pubblicato il 27/03/2024

IL CAPO DI SMD – AMMIRAGLIO CAVO DRAGONE- CHIEDE 10MILA SOLDATI IN PIU’ PER LA SEMPLICE SOPRAVVIVENZA DELLO STRUMENTO MILITARE DISPIEGATO NEI VARI TEATRI

foto sopra- archivio


L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Difesa , chiede un significativo ed urgente aumento delle forze armate italiane. Durante un’audizione informale presso le commissioni Difesa e Esteri di Camera e Senato, il capo di SMD ha evidenziato la necessità di incrementare il numero dei militari di almeno 10mila unità. Nell’attuale contesto geopolitico e di impiego delle truppe , la Nato viene considerata l’unico vero scudo a difesa della libertà e della democrazia. “Se penso alla situazione mi metto le mani nei capelli”. Abbiamo bisogno di uomini. Siamo assolutamente sottodimensionati”.

La richiesta di un aumento di almeno 10mila uomini mira a portare il totale delle forze armate a una quota di 170mila unità, cifra che, secondo il Capo di Stato Maggiore, rappresenterebbe comunque “il limite della sopravvivenza”.
L’insufficienza di personale è stata presentata come una criticità che limita la capacità dell’Italia di contribuire efficacemente alla stabilità internazionale.


“Se salissimo a 170mila saremo al limite della sopravvivenza. Per affrontare l’impegno geostrategico richiesto dalle autorità politiche interne e dalle alleanze internazionali, le forze armate hanno bisogno di almeno diecimila uomini in più.”


Parlando poi della crisi in Ucraina, l’Ammiraglio Capo di Stato Maggiore ha sottolineato che “Un sano esercizio di realismo ci deve portare a considerare la Nato come il solo e vero scudo di cui disponiamo per difendere la libertà e la democrazia. Il fianco est dell’Alleanza è una priorità e la prima lezione da trarre dalla guerra in Ucraina è che la difesa della libertà è doverosa, necessaria e riguarda tutti. C’è un Paese che combatte per la sua e per la nostra libertà di poter scegliere il proprio futuro”


Nel suo intervento, Cavo Dragone ha anche accennato alla nuova missione nel Mar Rosso, denominata “Aspides”, sottolineando l’importanza di un impegno concreto e di un rafforzamento delle capacità militari per far fronte alle sfide attuali e future. L’appello dell’ammiraglio riflette la consapevolezza della necessità di un sano esercizio di realismo nelle politiche di difesa e sicurezza, in un’epoca caratterizzata da incertezze e minacce in continua evoluzione.

IL MINISTRO CROSETTO: NON ABBIAMO UN LIVELLO ACCETTABILE DELLA NOSTRA DIFESA
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, ospite a “Quarta Repubblica” su Rete4, ha dichiarato che gli attuali livelli di difesa nel nostro paese, al momento, non sono nemmeno avvicinabili a quelli ucraini. «La nostra difesa militare al momento non è a un livello accettabile secondo me, se avessimo subito un attacco come quello in Ucraina sarebbe diverso», ha precisato. «Ho detto diverse volte che Macron non deve parlare a nome della Nato: l’Italia non ha mai pensato di mandare soldati in Ucraina semplicemente perché non è in guerra, ma aiuta uno Stato aggredito. Mandare aiuti è diverso da mandare truppe, perché in quel caso si dichiarerebbe guerra», ha dichiarato.

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