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Pubblicato il 05/11/2015

IL “COMANDANTE ALFA” DEI GIS A VERONA PRESENTA OGGI IL SUO LIBRO

Verona, circolo ufficiali di Castelvecchio ore 18:15 il Comandante Alfa presenterà il suo libro «Cuore di rondine», alle 18,15.

Il Comandante deve restare senza nome e senza volto per ragioni di sicurezza perchè fa ancora parte del Gis, il gruppo di intervento speciale dei carabinierei come istruttore. Il Gis fu il primo reparto antiterrorismo ad essere istituito ufficialmente, il 6 febbraio 1978.Nel libro «Cuore di rondine» il capitano ripercorre la nascita del Reparto. Dopo un truculento aneddoto dove da ragazzo dovette mangiare il cuore di una rondine perché per diventare forte così gli aveva detto il Padre, si passa aalla narrazione più interessante: “Ci alleniamo duramente in continuazione per essere pronti quando ci chiamano. Siamo l’estrema ratio, entriamo in azione in situazioni pressochè disperate. Quell’esperienza mi ha anche insegnato la perseveranza, un’altra dote che insegno ai miei allievi”.
Alfa ricorda la liberazione della piccola Patrizia Tacchella, rapita nel 1990 a soli 8 anni.«Abbiamo studiato tecniche nuove per liberarla. Credo di essere stato l’unico a togliersi il mefisto durante un’operazione. Lei era seduta che giocava con una bambola con il volume alto. Non si accorse del nostro arrivo alla villetta, ci trovò lì davanti, tutti incappucciati temevo si spaventasse», ricorda il comandante. Nel suo avvincente viaggio fra i ricordi, il «comandante Alfa» non si limita a raccontare nei dettagli le tattiche di intervento, la preparazione militare e gli strenui allenamenti (bisogna essere pronti in mezzora per andare ovunque). Di storie da raccontare il «capitano Alfa» ne ha tante, il prossimo impegno sarà a Roma, per il Giubileo. Ma come si vive nascosti sempre dietro a un mefisto?«Benissimo, nessuno sa chi sei, gli amici sanno che sono un carabiniere paracadutista. Capita che sei in coda al supermercato e senti la gente che magari commenta un’operazione che hai fatto ed è stata resa pubblica dai media. Ascolti i loro racconti. Capisci quello che la gente ha recepito. A volte sorridi, perchè sai che là c’eri tu

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