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Pubblicato il 25/01/2021

IL PRIMO DIRIGIBILE ITALIANO

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BRACCIANO (storie) – Nell’ottobre del 1908 dalle sponde del lago di Bracciano partiva il N.1 ( primo dirigibile italiano, ndr)
Non si può certo dire che fosse bello: una via di mezzo tra una pera molto allungata ed una supposta. Sgraziato quanto basta, non enorme ma non per questo meno importante.

Era il 3 ottobre del 1908 quando, da un improvvisato (ma neanche tanto) aeroporto sulle sponde del lago di Bracciano – a pochi chilometri dal castello Odescalchi – , prendeva quota per un breve volo esplorativo il primo dirigibile militare italiano. Il N. 1. Appena 3 anni prima da Schio, in Veneto, aveva preso il volo il primo dirigibile italiano.

A bordo si trovavano gli ingegneri Gaetano Arturo Crocco e Ottavio Ricaldoni che da almeno tre anni lavoravano su questo progetto

Erano gli anni del pionierismo aereo, quelli nel quali il Regio esercito era indeciso – al pari delle altre forze armate – se puntare sugli aerei, di freschissima invenzione, o investire risorse proprio nei dirigibili “rigidi”, ovvero dotati di una propria intelaiatura e riempiti di idrogeno.

Da Vigna di Valle, pochi giorni dopo, lo stesso dirigibile partì alla volta della Capitale raggiungendo il palazzo reale del Quirinale in una mezzoretta. E fu un trionfo.

Era iniziata una nuova era e da Vigna di Valle l’idea del dirigibile si espanse sino alla più vicina Ciampino dove, di fatto, non c’era quasi nulla.

A pochi chilometri da Roma – per quanto la Roma reale dell’epoca non arrivasse che a San Giovanni – a ridosso della più antica linea ferroviaria dell’ormai ex Stato Pontificio, sarebbe così sorto il nuovo cantiere per dirigibili, vale a dire un aeroporto dedicato proprio a questi enormi velivoli.

Sarebbe tornato utile – e non poco – durante la Prima guerra mondiale prima di diventare il primo aeroporto di Roma, almeno fino alle Olimpiadi del 1960 quando il “Pastine” venne soppiantato dal Leonardo da Vinci.

La storia della dirigibilistica militare italiana, che ha nell’epica spedizione di Umberto Nobile al Polo Nord uno dei momenti più significativi, ha bagnato i propri natali del lago di Bracciano, poi a lungo utilizzato anche come approdo per gli idrovolanti.

Quindi Ciampino. Ma questa è un’altra storia.

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