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Pubblicato il 13/03/2024

IL SUCCESSO DELLA ATTIVITA’ DELL’ITALIA IN NIGER

foto sopra: attività svolte dai Carabinieri a favore della polizia nigerina

Mentre la Francia è stata costretta a smantellare le sue basi militari, il segretario generale della Farnesina, Riccardo Guariglia, e il generale Francesco Paolo Figliuolo a Niamey hanno proposto l’Italia come nuovo capofila europeo in un paese strategico per l’Unione Europea


Un segnale tangibile del gradimento del Niger nei nostri confronti si è avuto con la missione effettuata la scorsa settimana da una delegazione italiana ad alto livello – la prima dopo il golpe di luglio – guidata dal capo del Comando operativo di vertice interforze (Covi), generale Francesco Paolo Figliuolo, e dal segretario generale della Farnesina, Riccardo Guariglia. Nel corso della visita , la delegazione è stata ricevuta dai ministeri della Difesa e degli Esteri nigerini.
Dagli incontri è emerso inoltre che saranno presto riavviati i corsi formativi a favore dell’esercito e della polizia nigerini, mentre le attività di cooperazione civile e militare proseguiranno nei prossimi giorni, non essendosi mai completamente fermate .


La Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (Misin), guidata dal generale di brigata Massimo Marceddu, che ha assunto la guida del contingente italiano subentrando al generale Nadir Ruzzon, era stata autorizzata dal Parlamento italiano nel 2018. Lo scopo è quello di incrementare le capacità volte al contrasto del fenomeno dei traffici illegali e delle minacce alla sicurezza, nell’ambito di uno sforzo congiunto di Ue e Stati Uniti per la stabilizzazione dell’area, il rafforzamento delle capacità di controllo del territorio da parte delle autorità nigerine e dei Paesi del G5 Sahel e le attività di sorveglianza delle frontiere e del territorio e di sviluppo della componente aerea del Niger.
La missione ha competenza su un’ area geografica di intervento allargata anche a Mauritania, Nigeria e Benin.


Il contingente italiano è dislocato in una base costruita appositamente all’interno dell’aeroporto della capitale Niamey , sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Covi, guidato dal generale Figliuolo.


Dall’inizio della attività, sono stati formati 9.100 militari nigerini, tra i quali un battaglione di Paracadutisti a cura degli istruttori della Folgore. I centri di addestramento erano a Niamey, Agadez e Arlit; inoltre sono stati finanziati diversi progetti nel campo della sanità e dell’educazione.


Nel Paese restano tuttora presenti 648 militari statunitensi, dopo un riposizionamento verso nord di 700 , avvenuto a settembre.

Contrariamente all’Italia e agli Usa, con i quali ilNiger mantiene la sua cooperazione in materia di difesa e sicurezza, il paese africano sembra invece aver definitivamente interrotto ogni legame con la Francia e con l’Unione europea.

Per contro, oltre alla missione Eucap, la giunta nigerina ha comunicato di aver ritirato il consenso concesso per il dispiegamento della Missione di partenariato militare dell’Ue in Niger (Eumpm) .

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