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Pubblicato il 19/12/2021

LA CASSAZIONE SI PRONUNCIA SU DUE IMMIGRATI ACCUSATI DI FAVOREGGIAMENTO DELLA IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

Il 16 dicembre la sentenza della sesta sezione penale della suprema corte di Cassazione ha riconosciuto a due stranieri, i quali il 10 luglio 2018 si erano opposti al rimpatrio in Libia, di aver agito al fine di salvare sé e gli altri naufraghi dal rischio di patire nuove, gravissime lesioni dei diritti alla vita, alla integrità fisica e sessuale, a tutela della loro prerogativa di essere portati in un luogo sicuro e di ottenere protezione internazionale. Questo il parere del giudice per le indagini preliminari di Trapani, sulla condotta degli imputati, i quali tuttavia, dopo essere stati assolti per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, violenza e resistenza aggravata a pubblico ufficiale, erano stati riconosciuti colpevoli dalla Corte d’Appello di Palermo, che il 3 giugno del 2020 li aveva condannati a tre anni e sei mesi di reclusione e a 52mila euro di multa, ritenendo l’approccio del giudice di primo grado «ideologico» sul rilievo che «tali problematiche devono trovare adeguata soluzione nell’unica sede a ciò deputata, ossia quella politica del confronto interstatuale».

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