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Pubblicato il 30/08/2016

MICROMORT: CHE RISCHIO CORRIAMO DI MORIRE OGNI GIORNO?

l’unità di misura del rischio acuto (legato cioè a cause accidentali), viene chiamato micromort. Il micromort indica una probabilità di morte su un milione. E in base ai dati forniti dall’Istat corrisponde anche al rischio medio di morire che corre ogni italiano per il solo fatto di alzarsi la mattina.

UN MORTO AL GIORNO PER CAUSE EFFIMERE
Per calcolarlo si procede così: ogni giorno in Italia muoiono di morte accidentale 63 persone. Visto che gli abitanti della Penisola sono 60 milioni, il rischio è, per l’appunto, di un soffio superiore a un micromort al giorno.

Va letto anche il paragone chiarificatore citato dallo stesso Spiegelhalter: se si fa a testa o croce con una moneta, la possibilità che per 20 volte consecutive esca la stessa faccia equivale a una probabilità su un milione, ovvero a un micromort.

Naturalmente, se si passa dai dati medi a quelli reali le cose cambiano in relazione al tipo di attività svolta. Per quanto riguarda, per esempio, i mezzi di trasporto le differenze sono enormi e, talvolta, sorprendenti.

BICI CORSA A PIEDI, MOTO e treno: CHE RISCHIO SI CORRE DI MORIRE?

Per raggiungere un livello di esposizione al rischio pari a un micromort ci vogliono 40 chilometri in bicicletta e 43 chilometri a piedi, ma ne bastano 10 in moto, il più pericoloso tra tutti i veicoli. Quanto al confronto tra treno, aereo e automobile, il più sicuro, come è noto, il treno: 16mila chilometri sui binari equivalgono a 12mila chilometri in aereo e 530 in auto.

IL LANCIO COL PARACADUTE GENERA UN RISCHIO DI 10 MICROMORT
lancio con il paracadute (10 micromort), la partecipazione a una maratona (sette) o un’immersione subacquea (cinque).

IL SOVRAPPESO UCCIDE PIU’ DEL TERRORISMO

Spiegelhalter ha calcolato l’esposizione al pericolo per chi si è trovato in Francia nel corso del 2015. Il metodo è quello già visto: si mette in relazione il numero di abitanti (66 milioni) al numero di morti (sono stati 147). Il risultato è stato di 2 micromort, basso dunque.
«Sono numeri che prescindono dai sentimenti. Il pericolo valutato in termini matematici è completamente diverso dal pericolo percepito».
Spiegelhalter e colleghi si occupano anche di rischio cronico, in seguito ai comportamenti delle persone coinvolte. A tale scopo si è creata un’altra unità di misura fittizia, che ha il nome di microlife (o microvita), e che indica un impatto di mezz’ora (in più o in meno) sull’aspettativa di vita media. Chi conduce una vita malsana perde ogni giorno 30 minuti di sopravvivenza, chi vive bene (per esempio mangia frutta e fa sport) lo guadagna. Fumare un pacchetto di sigarette fa perdere addirittura 10 microvite, equivalenti a cinque ore di sopravvivenza. Allo stesso modo essere in sovrappeso di 5 chili rispetto a quanto raccomandato dai medici equivale a una riduzione dell’aspettativa di vita pari a un microlife. obeso.militare.ciccione

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