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Pubblicato il 17/11/2014

NONO REGGIMENTO ALPINI: IL DOLORE DEI COMMILITONI

L’AQUILA «Due ragazzi eccezionali, sempre pronti ad affrontare con serenità ogni impegno». Le parole del comandante del Nono reggimento alpini, il colonnello Massimo Iacobucci, raccontano di una tragedia che ha profondamente sconvolto il personale della caserma Pasquali. «In questa caserma», dice uno dei commilitoni, «si fanno tantissime attività e sempre tutti insieme. Siamo una grande famiglia, ma di fronte allo strazio dei genitori e dei parenti di Giovanni e Massimiliano ci dobbiamo fare forza per dare loro tutto il nostro appoggio». Per l’intera giornata di ieri i parenti dei due alpini, arrivati sabato mattina dalla Puglia, sono rimasti in attesa che il tempo migliorasse così da rendere possibile il recupero delle salme. Alcuni di loro hanno lasciato la caserma Pasquali per raggiungere Campo Imperatore e Prati di Tivo, dove è stato allestito il campo base per le ricerche. Ieri pomeriggio in caserma è stata celebrata una messa per i due ragazzi che all’Aquila avevano scoperto la passione per la montagna. In serata è arrivato anche il generale Massimo Panizzi, comandante della Brigata Taurinense, partito in tarda mattinata da Torino dove si trovava per coordinare le operazioni connesse all’emergenza maltempo del Nord Italia. Il generale ha incontrato le due famiglie distrutte dal dolore e da un’attesa che sta rendendo tutto ancora più difficile. Panizzi si è trattenuto a lungo con i genitori di Giovanni e Massimiliano e oggi seguirà le operazioni di recupero delle salme. Un’operazione che tutti sperano possa finalmente andare in porto. La camera ardente verrà allestita proprio alla caserma Pasquali. E il pensiero di tanti è corso ieri a un altro difficile momento vissuto dal Nono reggimento, alla morte del maresciallo capo Luca Polsinelli, caduto nel 2006 a Kabul per l’esplosione di una mina.

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