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Pubblicato il 18/04/2016

PROPOSTA IN PARLAMENTO: SEL VUOLE OBIEZIONE DI COSCIENZA ANCHE PER I MILITARI PROFESSIONISTI

ROMA- La deputata Donatella Duranti di Sel proporrà in parlamento un disegno di legge per consentire anche chi indossa la divisa o la mimetica per scelta professionale , di chiedere il congedo oppure restare ma senza dover mai sparare neppure un colpo. La deputata promette che solleciterà la messa all’ordine del giorno della proposta di legge già presentata a suo tempo, ma che in un quadro internazionale che vede un possibile massiccio intervento italiano all’orizzonte, tornerebbe -secondo il suo partito- d’attualità.

Dice La onorevole Duranti: “il sempre più consistente impegno in attività belliche o parabelliche che non sono connesse direttamente con la difesa del territorio nazionale apre forse per la prima volta in maniera evidente un problema nuovo per il nostro ordinamento, quello cioè del diritto del militare professionista di dichiarare la propria obiezione di coscienza”.

Spiega la Duranti che il colui che si arruola a diciotto o a venti anni abbia già in quel momento deciso della propria vita: “Non è possibile che a quell’età sia già concluso il suo processo formativo, che approdi cioè a scelte definitive”. Basti pensare al fatto, aggiunge ancora, che un soldato semplice può comunque decidere di dismettere la divisa anche per motivi diversi da quelli di coscienza, magari per motivi familiari o perché ha trovato un impiego migliore, mentre chi si arruola per cercare una specializzazione trova ostacoli molto più difficili da superare: un elicotterista, per esempio, deve firmare un ‘contratto’ che lo lega alle Forze armate per diversi anni.

Sulla richiesta degli obiettori di coscienza dovrebbe pronunciarsi una commissione ad hoc composta da docenti, psicologi e rappresentanti del Cocer interforze. Contro il giudizio della commissione, recita la proposta di legge, è ammesso ricorso al giudice ordinario.”

Gli appartenenti alle Forze armate e ai corpi di polizia ad ordinamento militare -stabilisce l’articolo 1- possono, in qualsiasi momento, dichiararsi obiettori di coscienza nell’esercizio del diritto alle libertà di pensiero, di coscienza e di religione riconosciute dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”. Il congedo invece “può essere sostituito, su richiesta dell’interessato e subordinatamente all’autorizzazione della Forza armata o del Corpo di polizia ad ordinamento militare di appartenenza, con l’assegnazione permanente e incondizionata ad attività non combattenti“.

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