CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 04/08/2016

PER IL GENERALE BERTOLINI I TERRORISTI VANNO ANNIENTATI. IN LIBIA CI VORREBBERO AVIAZIONE E TRUPPE SUL TERRENO

LA STAMPA del 4 Agosto 2016
Il generale Bertolini: bisogna impedire che i terroristi si disperdano nel deserto

Sirte come Falluja? Gli americani sostengono che i raid seguono un «protocollo iracheno», per spianare la strada alle milizie alleate e che non avranno bisogno di mettere gli scarponi al suolo. «Ed è sicuramente così», dice il generale Marco Bertolini, che fino a qualche settimana era il responsabile delle missioni all’estero.

«Ma non si pensi che sia una cosa facile. Per un efficace coordinamento cielo-terra non basta mica una radio e una frequenza dedicata. Occorrono specialisti che facciano da interfaccia, e che ovviamente devono essere specialisti americani che conoscono le loro procedure».
Uomini delle forze speciali?
«Non necessariamente. Ma certo che se dovessi essere io a pianificare un’azione del genere, provvederei a mandare quel genere di specialisti».
Sarà sufficiente un mese di raid come prevede il Presidente Obama?

«Per dirlo, dovrei avere una sfera di cristallo. Di sicuro so che i raid aerei da soli non possono essere sufficienti. Occorre poi un “follow up”, una ricaduta sul terreno. Ecco perché occorrono truppe che facciano la guerra sul serio. È accaduto in Afghanistan, come sta accadendo ora in Iraq e anche in Siria. A seguito dei bombardamenti, mirati o meno, le milizie devono bonificare il territorio».
Altrimenti?
«Altrimenti è tutto inutile. Vede, Sirte in fondo è un piccolo episodio febbrile. Ma se si vuole curare la malattia, non si può dimenticare che dietro quella cittadina costiera c’è lo sterminato Sahara. Occorre impedire ai terroristi di disperdersi nel deserto, sennò il problema si riproporrà presto da qualche altra parte. Magari nemmeno più in Libia».
Generale, lei è famoso per la franchezza. Diciamola in maniera esplicita: che fare dei terroristi di Isis che ora sono asserragliati a Sirte?
«Vanno annientati».
Eppure qualcuno minimizza. Si sostiene che sono poche centinaia di fanatici, arroccati in qualche palazzo di Sirte. Perché parla di messaggio alle opinioni pubbliche?
«Bah, è evidente che gli Stati Uniti sono in affanno. In Iraq è un mezzo fallimento. E devono controbilanciare l’attivismo di Putin in Siria, che sta pure guadagnando simpatie in Europa. Non per caso i russi stanno cercando di ostacolarli in Libia. In verità è ripartito il confronto Est-Ovest, con annesso risiko del Medio Oriente. C’entrano i porti nel Mediterraneo per la marina russa. Con la Siria in bilico, la Libia potrebbe essere un’opzione. Ma se lì tornano protagonisti gli americani…».

Leggi anche