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Pubblicato il 23/07/2020

RASSEGNA STAMPA – TARQUINIA – L’AREA DELLA PRIMA SCUOLA DI PARACADUTISMO E’ IN DEGRADO

DENUNCIA DI TUSCIAWEB del 23 Luglio 2020
Tarquinia – Erba alta e degrado nell’aeroporto che ha dato i natali alla Folgore – Il sindaco Giulivi, nella campagna elettorale del 2019, ha promesso il recupero dell’area. La prima scuola di paracadutisti d’Italia è abbandonata a sé stessa

di Samuele Sansonetti


“Prima scuola di paracadutisti d’Italia 1940-43” si legge in una delle targhe all’ingresso della struttura, edificata a partire dal 1936 e inaugurata due anni più tardi in occasione della festa dell’Arma azzurra.
L’aeroporto prese il nome del pilota di Montalto di Castro morto in un incidente di volo a Gorizia e negli anni successivi si trasformò, appunto, in una scuola di paracadutisti. La prima in tutto il territorio nazionale.

“I primi reparti di paracadutisti furono istruiti e formati a Castelbenito, nei pressi di Tripoli, dove la scuola militare di paracadutismo venne istituita dalla regia aeronautica con personale dell’esercito e truppa libica del regio corpo truppe coloniali – si legge sul sito dell’esercito italiano -. Maggiore impulso allo sviluppo della specialità venne dato con la costituzione della scuola di Tarquinia dove affluirono i superstiti di Castelbenito e i primi quadri di quella che sarà la divisione Folgore“.

La celebre divisione è nata dunque nella Tuscia e più precisamente nel lato ovest della strada Litoranea, che dalla campagna di Tarquinia conduce fino a Civitavecchia costeggiando il mare

Oggi la struttura è in avanzato stato di abbandono tra erba alta e degrado. Il cancello principale è serrato e la parte interna è invalicabile per via della vegetazione. Le uniche a resistere, nel piazzale d’entrata, sono le varie targhe apposte nel corso degli anni.

Una di queste, datata 25 settembre 2012, è della sezione tarquiniese dell’associazione arma areonautica ed è dedicata a Joao Lopes de Assuncao e Antonio Aparecido: “In memoria dei militari brasiliani che immolarono la loro giovane vita per la libertà dei popoli”. Un’altra risale al 17 maggio 1983: “Operando da questo aeroporto nei mesi di ottobre – novembre 1944, il primo gruppo caccia brasiliano partecipò alla liberazione d’Italia”.

L’edificio principale si scorge da lontano ed è circondato da sterpaglie di ogni genere. A pochi passi un albero caduto e una recinzione ancora integra, mentre quella che costeggia la strada è aperta su più punti. I vecchi cartelli che recitano “Zona militare – limite invalicabile” cadono a pezzi e sono l’emblema di una struttura dimenticata da tutti.

Nella campagna del 2019, all’interno delle 102 pagine del programma elettorale, l’attuale sindaco Alessandro Giulivi ha dedicato un ampio spazio all’aeroporto con la promessa di recuperare l’area.

“Nell’aeroporto Americo Sostegni – si legge – immaginiamo che tutto torni a raccontare la storia della prima scuola di paracadutismo italiana, tramite la creazione di un museo storico e la rappresentazione delle strutture della scuola di Tarquinia che prevedeva: infrastrutture, campo e piste, alloggiamenti e servizi, attrezzature per l’addestramento e l’alta torre di lancio, una struttura metallica di 52 metri diventata il simbolo della scuola. Nella stessa area sorgerà anche il museo delle associazioni d’arma, un luogo culturale e storico che potrà ospitare tutte le mostre dedicate alla storia delle forze armate, organizzate dall’associazionismo locale della nostra città”.

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