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Pubblicato il 11/03/2019

ROMA- IL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA SI E’ RIUNITO LA SCORSA SETTIMANA-SITUAZIONI INTERNAZIONALI IN AGENDA

Il Consiglio Supremo di Difesa si è riunito il 7 marzo scorso per fare il punto della situazione sulle principali aree di crisi.
I lettori noteranno che il comunicato finale non esprime alcuna analisi nè azione.

LIBIA
“La stabilità della Libia continua a costituire una priorità per l’Italia e per l’Europa”, scrive il Quirinale. “È necessario fare ogni sforzo per perseguire, assieme agli attori locali e agli alleati, un processo di normalizzazione che sia collegiale ed inclusivo, attuato nell’alveo delle Nazioni Unite. La situazione del teatro siro-iracheno, malgrado la sconfitta del terrorismo sul territorio, resta precaria anche in relazione all’incertezza dei possibili sviluppi nell’area, determinati dai contrastanti interessi dei principali attori regionali. Gli aspetti umanitari, dovuti ad un eventuale innalzamento del livello di tensione, devono essere oggetto di costante attenzione da parte della Comunità Internazionale”.
AFGANISTAN
In Afghanistan “è necessario seguire attentamente l’evolversi della situazione, con particolare riguardo agli sviluppi strategici e ai tentativi di dialogo tra i soggetti interessati. Il Consiglio ha ribadito che qualunque decisione nazionale deve essere assunta in pieno coordinamento con gli alleati e con il governo afghano, garantendo comunque la sicurezza degli assetti impiegati in quel Teatro ed i risultati finora conseguiti”.
TERRORISMO
“Il terrorismo transnazionale continua a costituire una minaccia, sebbene abbia progressivamente perso la sua dimensione territoriale”, continua la nota. “La trasformazione e l’adattamento delle forme di lotta impongono di mantenere alta l’attenzione e di aggiornare costantemente gli strumenti di contrasto”.
Il Consiglio ha poi analizzato “i possibili sviluppi di natura strategico-militare in ambito Alleanza Atlantica e Unione Europea e le discendenti implicazioni per il nostro Paese. Le due organizzazioni, garanzia di pace e stabilità, restano il costante riferimento dell’Italia che deve continuare a contribuire ad esse in maniera convinta ed efficace”.
STRUMENTO MILITARE
“Le criticità e le incertezze dello scenario internazionale – prosegue la nota – impongono di disporre di uno strumento militare moderno, efficace e pienamente integrato nella dimensione europea e transatlantica. Il Consiglio ha approfondito lo stato del processo di riforma e modernizzazione dello Strumento Militare nazionale ed ha sottolineato il carattere di continuità, anche finanziaria, che deve necessariamente caratterizzare i programmi di ammodernamento che si sviluppano su orizzonti temporali particolarmente lunghi”.
POCHI SOLDI
Infine, il Consiglio ha constatato che “le limitate disponibilità finanziarie impongono di procedere, con celerità e determinazione, nel processo di razionalizzazione delle Forze Armate, concentrando le risorse sulle capacità realmente necessarie per l’assolvimento dei compiti primari per garantire la sicurezza del Paese”.

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