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Pubblicato il 26/04/2014

SPESE MILITARI: SECONDO LO STOCKOLM INSITUTE L’ITALIA IN 10 ANNI HA TAGLIATO IL 26%


PARMA- Negli ultimi dieci anni i governi italiani che si sono succeduti hanno ridotto gli investimenti per la Difesa del 26 per cento, ben oltre i principali partner europei

I tagli ai fondi per i militari negli ultimi 10 anni sono stati consistenti.
Il nostro paese si attesta per il secondo anno consecutivo all’undicesimo posto al mondo per soldi destinati al comparto militare e nell’ultimo decennio ha tagliato del 26 per cento, seguita da Parigi (meno 6,4 per cento) e Londra (meno 2,5).

La Germani è l’unica ad aver riportato nell’ultimo anno un segno più nelle spese militari. E benché non sia con 2 punti percentuali che si corazza l’esercito di una nazione, il dato la dice lunga sullo stato di salute dell’economia teutonica rispetto ai partner europei

Austria, Belgio, Grecia, Irlanda, Olanda, Spagna e Regno Unito,ganno effettuato tagli che. rispetto al 2008. ammontano a più del 10 per cento. Tutte cifre destinate, secondo gli analisti di Stoccolma, a stabilizzarsi nella direzione di una generale riduzione dei costi. Una previsione a lungo termine che si allarga fino al 2025.

Interessante è anche il dato che riguarda I paesi dell’Europa orientale: l’Ukraina ha incrementato del 16 per cento gli investimenti sul comparto militare, nonostante siano dati riferiti allo scorso anno, ben prima delle due crisi in Crimea e nelle regioni orientali del paese.

La miglior dotazione di carrarmati sarebbe in possesso della triade Stati Uniti, Cina e Russia. Rispettivamente al primo, secondo e terzo posto. I tre paesi sono quelli che hanno destinato più fondi per le forze armate nel 2013. Più di 915 miliardi di dollari in totale, due terzi dei quali usciti dalle casse di Washington.

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