OPINIONI

Condividi:

Pubblicato il 15/01/2017

FRONTEX: INVASIONE DA RECORD DI AFRICANI NEL 2016 . RENZI DICEVA IMMIGRATI IN CALO

boldrinimatteo-renzi-262x300
La invasione di clandestini illegali in prevalenza neri registra il 20 per cento in più nel 2016.
Al contrario di quanto affermava l’ex primo ministro Matteo Renzi, che alla stampa diceva: ‘La verità è che per il momento il numero dei migranti finalmente ha cominciato a ridursi: circa il 20 per cento in meno dello stesso giorno dell’anno scorso. Se, come speriamo, continua la discesa, non serviranno nuovi hotspot’. Pochi giorni dopo fu smentito dall’Istat e oggi quelle dichiarazioni, davanti ai dati Frontex, appaiono come bugie finalizzate a nascondere la verità.

ITALIA VENTRE MOLLE DELLA INVASIONE CON RITIRO A DOMICILIO DEI CLANDESTINI ILLEGALI
Nel 2016 sono stati 503.700 i clandestini che hanno attraversato illegalmente le frontiere dell’Unione europea, di cui 364.000 via mare. Gli arrivi in Grecia sono crollati del 79% a quota 182.500, grazie all’accordo con la Turchia in vigore da marzo, ma anche in Spagna il numero di immigrati è crollato, vuoi per gli accordi con Mauritania e Marocco, vuoi per il SIVE, Sistema Integrado de Vigilancia Exterior che monitora le coste e i transiti via mare. Crollati anche i dati relativi alla rotta Balcanica e, anche in questo caso, grazie a controlli sempre più rigidi.

L’Italia è quindi meta preferita dalle organizzazioni criminali che gestiscono le rotte dell’immigrazione. Stando all’ Institute for Economics and Peace (lep) e al suo studio ‘Global Terrorism Index 2016’ in Italia sono circa 195 mila gli stranieri residenti provenienti da Iraq, Afghanistan, Pakistan, Nigeria e Siria, le prime cinque aree a rischio per formazione e organizzazione del terrorismo. Il Veneto ha la più grande comunità nigeriana in Italia e ci posizioniamo, stando all’Italian Terrorism Infiltration Index 2016 ideato dall’Istituto Demoskopika in una fascia a rischio intermedio-alto, dopo Lombardia, Lazio, Emilia e Piemonte. CX’è pure il pericolo di infiltrazione di jihadisti attraverso l’asse balcanico, provenienti in specialmodo dall’area kossovara e albanese, con veri e propri specialisti che si sono formati in anni di guerriglia e che usano il Nordest per muoversi nel resto d’Europa. Oltre agli elementi di cui ha parlato il ministro Gentiloni, indottrinati nelle prigioni come nel web, dai Balcani arrivano veri e propri combattenti che conoscono le regole e tecniche della guerriglia, gente che sa muoversi e mimetizzarsi nel vasto mondo dell’immigrazione clandestina.

All’estero, dalla Spagna alla Grecia, il pattugliamento delle frontiere ha dato dei frutti mentre sono stati moltiplicati i respingimenti e le espulsioni: da noi non solo non pattugliamo la frontiera marina, ma andiamo a recuperare anche nelle acque extraterritoriali natanti e gommoni che gli scafisti abbandonano a poche miglia dalla costa africana. Non parliamo poi di respingimenti ed espulsioni: Polizia e Forze dell’Orine, ma anche l’intelligence, fanno un lavoro che viene spesso vanificato da una legislazione farraginosa, ipergarantista per cui chi si dichiara profugo, anche quando profugo non è, gode di protezione e asilo, nonché da un malinteso buonismo, dal mito della solidarietà e dell’accoglienza e dal continuo perdono e giustificazione di quanto fatto da parte degli extracomunitari: gli immigrati si sentono impuniti, ad iniziare da comportamenti provocatori e da intimidazioni ogni giorno sempre più segnalate da molti cittadini ad esempio nei treni dei pendolari e nelle aree più degradate delle città, fino ai reati sempre più fitti, dal mercato della droga a quello della prostituzione e via via lungo una casistica in crescita, dalle molestie anche a sfondo sessuale fino a furti e aggressioni. E’ in questa giungla che il terrorismo può mimetizzarsi e prosperare: le politiche di questi anni hanno messo nelle nostre città delle bombe non solo sociali che sono pronte ad esplodere

Leggi anche