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Pubblicato il 12/05/2016

IL NARCOTRAFFICO PORTA I TAGLIAGOLE IN MESSICO PER ATTACCARE GLI USA

Il ministro degli esteri messicano Claudia Ruiz, ha affermato di non capire perché l’amministrazione Obama e i media statunitensi stanno «colpevolmente trascurando il fenomeno». «Questa nuova ondata di fondamentalismo potrebbe avere in serbo brutte sorprese per gli Usa».

NEW YORK – I militanti dell’Isis sono arrivati anche in Messico, e hanno trovato un alleato nei narcos. A rivelarlo è il sito Judicial Watch, osservatorio che vigila sulle politiche del governo americano e che in questo caso cita alcuni funzionari dell’Homeland Security, il ministero degli interni Usa.

Secondo il sito, i cartelli della droga messicani aiutano i jihadisti dell’Isis ad entrare negli Stati Uniti per individuare potenziali obiettivi di attacchi futuri.

Al centro della rete ci sarebbe un cittadino del Kuwait di nome Shaykh Mahmood Omar Khabir, che ha già addestrato centinaia di terroristi di Al Qaida in Pakistan, Yemen e Afghanistan, e ora si occuperebbe della formazione di migliaia di uomini, per lo più siriani e yemeniti, in un campo nell’area di Ciudad Juarez.

Khabir vivrebbe da oltre un anno nello stato messicano di Chihuahua, non lontano dal confine con la città di El Paso, in Texas. «Il confine che separa il Messico dagli Stati Uniti ha talmente tante falle che potrei entrare con un gruppo di uomini e uccidere in poche ore migliaia di persone in Texas o in Arizona», ha rivelato l’uomo al sito.

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