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Pubblicato il 02/02/2017

IMMIGRAZIONE: IN AUMENTO LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI . ORA SIAMO A QUOTA + 80MILA


MILANO- Uno studio condotto in Italia dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca, i cui risultati preliminari sono stati presentati ieri a Palazzo Marino ha rilevato che le mutilazioni genitali femminil sono molto diffuse tra gli immigrati in Italia.

Le stime aggiornate al 2016 evidenziano che il numero di donne immigrate maggiorenni è attestato tra le 46 mila e le 57 mila a cui si aggiungono le neo-cittadine italiane maggiorenni originarie di Paesi dove la pratica esiste (quantificate tra le 11 mila e le 14 mila unità) e le richiedenti asilo.

Oltre il 60% di quelle in Italia proviene da Nigeria ed Egitto.
Sempre la stessa Università degli Studi di Milano Bicocca, stima la presenza in tutta l’europa di circa 550mila immigrate di prima generazione, incluidendo anche Svizzera e Norvegia.
La pratica riguarda anche bambine e adolescenti che vivono nel nostro territorio, spesso a rischio di subirlequando tornano nel loro paese di origine durante periodi di vacanza pervisitare i parenti. Il 6 febbraio è la Giornata Mondiale contro le Mutilazione Genitali Femminili (cortometraggio UNCUT)

Le donne somale sono percentualmente più colpite (83,5%), segue la Nigeria (79,4%) e Burkina Faso (71,6%). Per altre nazionalità, l’indagine – condotta con interviste rivela incidenze minori: al quarto posto c’è la comunità egiziana (60,6%), seguita da quelle eritrea (52,1%), senegalese (31%) e ivoriana (11%).

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