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Pubblicato il 11/01/2017

NEI COMUNI DI REGGIO EMILIA BEN TRE AEREOPORTI TEDESCHI NEL 1944

sopra: il campovolo di Reggio Emilia nel 1943 , adiacente alle OFFICINE REGGIANE, produttrici di aerei da combattimento. Sotto: ui capannoni distrutti dda un bombardamento dell’8 gennaio 1944

MONTECCHIO – Nella cittadina del reggiano è presente il podere Campovolo. Il nome deriva dal fatto che in tempo di guerra era usato dai tedeschi come aereoporto.
La frazione di Villa Aiola, custodisce quindi “l’aviosuperfice segreta di Hitler”, realizzato dopo l’Armistizio del 1943, la pista accoglieva gli Stuka della Luftwaffe. «Il campo di volo di Villa Aiola era denominato dai tedeschi Cavriago 2 per distinguerlo da quello tra Corte Tegge e Cavriago, dove c’erano invece i mezzi della Repubblica sociale», spiega Michele Becchi, esperto del periodo bellico.
Nel 44 accoglieva circa 12 Junker 87D Stuka della squadriglia di attacco notturno 9, il cui compito era colpire gli Alleati oltre la Linea Gotica.
La struttura faceva coppia con quella del Campovolo di Reggio, per suddividere la forza aerea in modo che in caso di attacco un certo numero di velivoli potesse sfuggire all’incursione. La pista aveva una lunghezza di circa 900 metri.

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