OPINIONI

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Pubblicato il 28/06/2016

FRONTEX E MARINA VOGLIONO PIU’ IMMIGRATI PER VIE UFFICIALI

Il Dente Avvelenato

In una intervista pubblicata dai quotidiani tedeschi del gruppo Funke, Fabrice Leggeri, il responsabile di Frontex, l’agenzia europea per la protezione delle frontiere esterne, segnala che in questo momento la rotta tra la Libia e Italia è usata con una percentuale del 1400% in più ( mille e quattrocento), rispetto a quella tra Turchia e Grecia. Il ventre molle dell’Europa, quindi. Anzi, uno sfintere. Chi sa dove sono gli sfinteri? Capisciammè!

Nell’intervista, Leggeri auspica che la Commissione europea aumenti le possibilità di arrivare legalmente nell’Unione europea, incrementando i numeri la larghezza delle maglie di selezione dei graditisssssimi ospiti non pagati.
Nel frattempo i nostri marinai sono diventati ottime ostetriche e garantiscono assistenza a chi abbandona moglie, madri e figli nel proprio paese, nelle mani dei delinquenti e viene a cercare assistenza e nullafacenza sociale da noi.
Le navi della Marina – in arrivo quelle che De Giorgi ha ordinato con mansioni di protezione civile- trasportano a migliaia ogni giorno i clandestini, descrivendo le operazioni di scafismo di stato come “salvataggi”. Suona meglio.
Li prelevano quasi davanti alle coste libiche. Rischi quasi ugiali a zero, salvo il suicidio di usare barche che partono imbarcando acqua. Un cortocircuito mediatico ipocrita che tralascia di descrivere lo stato di salute ( ottimo) dei nostri ospiti non paganti, il fatto che siano maschi e adulti in età riproduttiva e ormonalmente carichi. ù
Da quando la centrale islamica internazionale ha capito che ce ne stavamo accorgendo, in ritardo , da fessacchiotti quali siamo, nelle barche ci mettono pure qualche donna incinta. Per distrarci e per aumentare le possibilità di radicamento ed islamizzazione demografica.

Scrive Magdi Allam nel suo libro “Islam, siamo in guerra” che in 200 anni i cattolici in Medio Oriente si sono ridotti dal 45 al 3%. Loro non hanno fretta. Con un figlio all’anno ( loro) e uno ogni dieci ( noi), faranno assai prima. Dove non arriveranno quelli arabi ci pensaranno quelli neri, ormai il 90% degli sbarcati in italia. Stessa prolificità e maggiore ignoranza.

Il Titanic affonda: noi , grazia alla marina ex militare e politicantucoli sgrammaticati , a livello culturale da Porta a porta, siamo l’orchestrina che suona sul ponte.
I neri in arrivo, tra i tanti danni che generano con la loro presenza nelle nostre città, spadroneggiano nei centri di accoglienza aumma aumma, li distruggono, gettano dalle finestre il cibo non gradito, chiedono wifi e devastano. Intanto, alcune cellule dormienti si stanno svegliando
Ne parlavo 15 anni fa: manca poco ala resa dei conti..

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