OPINIONI

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Pubblicato il 11/04/2016

CASO REGENI: MAI ACCADUTA UNA ROTTURA CON L’EGITTO DA SECOLI

il Dente Avvelenato

DISASTRO CULTURALE
Le relazioni tra Italia e Egitto sono, momentaneamente, saltate.  Il caso Regeni, studente di  buona famiglia italiana , residente    temporaneamente a  Cambridge, che  aderiva a organizzazioni antigovernative egiziane su “consiglio” della sua Tutor,  è riuscito a produrre una rottura tra i due Paesi che  è un inedito assoluto. Non ci unisce all’Egitto soltanto l’interesse economico, ma  un legame  culturale profondissimo, che spiega tante affinitià e la grande cordialità che gli egiziani  “del popolo” dimostrano verso gli Italiani dal momento in cui mettono piede sul loro suolo antichissimo .  Mi vengono in mente  l'”Aida” di Giuseppe Verdi e centinaia di altri  fatti editoriali, teatrali, storici.  Il canale di Suez, inaugurato nel 1869 fu progettato dall’Italiano  Luigi Negrelli.   Enrico Mattei   fu uno dei grandi simboli dell’ottimo rapporto tra noi e loro.  Neppure  nel 1940, nella guerra contro gli inglesi che ha portato  ad El Alamein , ne ha guastato raporti più che amichevoli. Lo stesso avvenne sia nella Prima che durante  la Seconda Repubblica: da Fanfani, Andreotti e Craxi a Prodi fino a Berlusconi che addirittura presentò Ruby per la nipote del suo amico Mubarak .
Giuseppe Ungaretti  nacque in Egitto. Paolo Caccia Dominioni ha  molto progettato al Cairo. in Egitto nel 1924,  avviò la propria attività professionale, progettando importanti edifici in tutto il Medio Oriente. Filippo Tommaso Marinetti  è nato ad Alessandria.   D’Annunzio   raggiunse laggiù la sua amata Eleonora Duse e percorse il deserto a cavallo,  su  El-Nar, compagno di avventure celebrato nel “Notturno” del 1921.   Emilio Salgari  sull’Egitto ha scritto uno dei suoi romanzi più avvincenti, “Le figlie del faraone”. Quando re Farouk fu deposto dal colpo di Stato di Nasser, è a Roma che venne in esilio e fu un protagonista della Dolce Vita. Abbiamo tifato, politicamente, per tutto e per il contrario di tutto in Egitto. Per Mubarak, per la primavera araba di Piazza Tahrir, per Al Sisi. Ma “sono già deserto”, dice un verso di Ungaretti. Per   il venticinquenne Regeni si  sono disertificati, adesso, di colpo, anche i rapporti tra Roma e il Cairo.  Mai visto.Il portavoce del ministero degli Esteri egiziano, Ahmed Abou Zeid, accusa invece l’Italia di «sfruttare il caso Regeni per questioni interne».
Il dibattito politico del momento in Egitto è la risposta alle «offese» di Roma. Un disastro che creerà un danno permanente sia turistico che di relazioni geopolitiche ed economico ( contro l’Italia), se non interrotto subito.
Inpiegabile. Assai più fondate ragioni ci sarebbero state per sanzioni  pesantissime nei confronti di chi detiene due rappresentanti dellì’Italia, in India. Con uniforme, stellette e tricolore. Sul pulover al cashmere di Regeni c’è la bandiera inglese da una parte e il tesserino del IL MANIFESTO dall’altra.

MISURE SUICIDE ED ANTIECONOMICHE
l’Istituto nazionale per il Commercio Estero dfiniva l’elezione del presidente Abdel Fattah Al Sisi come un fattore che «si sta riverberando positivamente sull’economia egiziana» e ancora: «il lancio di importanti megaprogetti in terra egiziana presenta nuove interessanti opportunità per le nostre imprese».
Matteo Renzi era stato il primo capo di governo europeo a visitare l’Egitto per incontrare Al Sisi. Roma-Cairo è rotta privilegiata dell’Eni. In Egitto eni investe 15 miliardi di dollari . Recentemente ha fatto la scoperta di un nuovo enorme giacimento offshore, a Zhor con riserve pari a 850 miliardi di metri cubi di gas che potrebbero trasformare lo scenario dell’energia in Italia nei prossimi vent’anni. Un altro punto di forza è il turismo sul Mar Rosso già in fase critica dopo l’attentato al volo di turisti russi di ritorno a San Pietroburgo (224 morti). Gli scambi commerciali valgono secondo l’Istat quasi 6 miliardi di euro, con una crescita annua prevista attorno al 9.8%. Proprio mercoledì scorso, durante una conferenza stampa, il ministro dell’Economia egiziano Hani Qadri Demian ha rivelato l’intenzione del suo governo di investire «almeno 100 miliardi di dollari per diventare un riferimento di crescita di tutta l’area del Mediterraneo». Demian ha illustrato una nuova espansione urbanistica e industriale sulla costa mediterranea a El Alamein. L’Italia puntava ad ottenere un posto importante a questo tavolo di appalti assieme alle monarchie del Golfo , vostp che Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna sono a stretto colloquio con Al Sisi attraverso summit con gli ambasciatori in loco, proprio mentre l’Italia ha appena richiamato a Roma Maurizio Massari.

Italia ed Egitto mantengono stretti rapporti in materia di ricerca, sanità e sport attraverso la firma di protocolli che promuovono scambi, aggiornamenti professionali e condivisione di informazioni a carattere tecnologico. Saltata al momento la partita di calcio tra le due nazionali prevista allo stadio Borg El Arab nella primavera 2018.

 

 

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