OPINIONI

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Pubblicato il 31/03/2016

FUCILIERI DI MARINA GIRONE E LA TORRE: ITALIA COL CAPPELLO N MANO PRESA A SCHIAFFI. SANZIONE PER L’EGITTO MA NON PER L’INDIA?

Il Dente Avvelenato

Il Fuciliere Girone rischia di stare in INDIA altri quattro anni come ostaggio. Le nostre autorità stanno inspiegabilmente usando voce bassa e buone maniere, quasi implorando, per avere giustizia, mentre usano voce grossa e frasi ad effetto per la morte del giovane comunista al cashmer dr Regeni, che giocava con le isengne birignao di Cambridge a fare l’ agitatore in Egitto, scherzando con la nitroglicerina.

Il mostro giuridico dei militari a bordo di navi civili fu creato da Larussa, regalando militari a buon mercato alle grasse compagnia ei d navigazione per farle risparmiare sui costi dei contractors.

Risultato: una nave italiana civile, rientra nel porto indiano dopo che capitano civile e stato maggiore difesa si accordano in modo improprio e giuridicamente non protocolato, e consegna i militari alla polizia di quel paese.

ITALIA PIAGNUCOLOSA COL CAPPELLO IN MANO

L’ambasciatore Francesco Azzarello, ieri ha depositato all’AIA l’istanza di rientro in Italia del fuciliere della Marina militare. All’apertura della prima udienza del Tribunale arbitrale internazionale, il diplomatico italiano ha spiegato che «questo procedimento (che dovrà decidere sulla legittimità della giurisdizione indiana), potrebbe durare almeno tre o quattro anni» e Salvatore Girone rischia di rimanere «detenuto a Delhi senza alcun capo d’accusa per un totale di sette-otto anni».

L’ unico motivo per cui Girone non è autorizzato a lasciare l’India, è perché rappresenta una garanzia che l’Italia lo farà tornare a Delhi» per un eventuale futuro processo. Sul rientro in patria la decisione è attesa tra circa quattro settimane anche se per l’India «la richiesta italiana è inammissibile e difficilmente sarà accettata». Nel 2015 il Tribunale del Mare di Amburgo aveva già respinto un’analoga richiesta. Chadha ha poi replicato seccamente alla posizione italiana: «È vero che la Corte speciale indiana non ha avviato il processo, ma non per negligenza o leggerezza, bensì per le azioni di ostruzionismo dell’Italia con ripetuti ricorsi.

Segnali di disgelo, intanto, arrivano a meno di duecento chilometri dal Palazzo della Pace dell’Aja, a Bruxelles, dove si tiene il vertice tra Ue e India. Il presidente, Jean-Claude Juncker, e l’alto rappresentante per gli affari esteri, Federica Mogherini, hanno sollevato con il premier indiano, Narendra Modi, la vicenda dei due fucilieri di marina.

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