OPINIONI

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Pubblicato il 21/04/2016

LANCIO IN ONORE DEI PARACADUTISTI “VINTI”

PARMA- Come ogni anno, da 15 anni, il 25 Aprile avverrà il “LANCIO IN ONORE DEI VINTI”.
Un manipolo di paracadutisti in uniforme storica ( sia di El Alamein che RSI) , si lanceranno sui cieli delle colline parmensi, per un cavalleresco riconoscimento a quegli arditi che fecero parte della Folgore “del Nord”.
Gli stessi Leoni della Folgore che combatterono nel 1942 nel deserto, strinsero la mano ai loro commilitoni che dopo l’8 settembre combatterono sul fronte opposto.
Quelli di Filottrano e dello Squadrone F fecero lo stesso.
Alle cerimonie per le ricorrenze di uno o dell’atro Fronte, partecipano sempre i Reduci di entrambi i Fronti. La fratellanza paracadutista diventa rispetto per le laceranti decisioni intime prese in quei giorni così terribili.

Sarà una cerimonia semplice: alle ore 1030 del 25 APRILE , dopo l’atterraggio sulla collina di Guardasone
( Parma) ci sarà un Alzabandiera presso la sede del TEAM FOLGORE ASD ( Agrituriusmo Montefiascone) e sarà recitata la Preghiera del Paracadutista della RSI.


ONOREVOLE COMPORTAMENTO DI TUTTI I PARACADUTISTI ITALIANI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Entrambi i reparti, “Nord” e “Sud”, furono degni di rispetto per non avere buttato l’Uniforme nei fossi; nessuno dei due schieramenti condusse azioni contro civili inermi; entrambi ebbero come unico nemico solo militari in Uniforme. Non combatterono fratello contro fratello: quando si incontrarono sul Po, alcuni diretti alla prigionia di Coltano altri a combattere contro i Tedeschi, si abbracciarono, pur essendo ormai su fronti opposti.
Eseguirono lealmente gli ordini ricevuti da altri Militari, convinti di fare il bene del Tricolore. Furono, su entrambi i Fronti, leali, generosi, coraggiosi. A nord e a sud ci resero orgogliosi di loro. Eroici quelli della “Difesa di Roma” ed altrettanto nobili ed eccellenti soldati quelli inviati sul fronte occidentale, a difendere i confini dalle mire francesi.
. Quando il Maggiore Edoardo Sala abbandonò Torino, dopo avere rifiutato di consegnarsi ai partigiani ma solo a Forze Militari regolari, poterono sfilare per la città ancora armati, cantando, tra gli applausi della popolazione riconoscente perché si sentì difesa dalle orde banditesche di chi si nascondeva in montagna e li esponeva anche a rappresaglie.
E’ questo modo di intendere la Uniforme di Paracadutisti italiani, che ci spinge a ricordarli il 25 Aprile, data della fine della guerra in Italia, ma non delle epurazioni e delle ingiuste rappresaglie, che colpirono anche i Leoni della Folgore di ritorno ,nel 1947 da non cooperatori, dalla prigionia in Egitto, Inghilterra e America.

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